20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Immigrazione

Pozzallo, fermati scafisti che trasportavano 264 eritrei: 1500 euro a migrante e una nuova strategia

La polizia di Ragusa ha fermato 5 presunti scafisti che avrebbero condotto verso le coste italiane un'imbarcazione partita dalle coste libiche con 264 migranti a bordo

POZZALLO - La polizia di Ragusa ha fermato 5 presunti scafisti che, secondo i testimoni, avrebbero condotto verso le coste italiane, un'imbarcazione partita dalle coste libiche con 264 migranti a bordo, poi ospitati presso l'hot spot di Pozzallo per essere visitati e identificati. Gli investigatori della squadra mobile - con la partecipazione della sezione operativa navale della Guardia di finanza e dei carabinieri della compagnia di Modica e Pozzallo - hanno sottoposto a fermo i 5 uomini di origini egiziane. I migranti hanno dichiarato di essere partiti dalle coste libiche due giorni prima dell'arrivo in Italia e di aver pagato in media 1.500 euro a testa.

Ogni migrante ha pagato 1500 euro
I cinque egiziani sono accusati di essere i presunti scafisti del barcone, con 264 migranti a bordo, quasi tutti eritrei, arrivato due giorni fa nel porto di Pozzallo. Per loro l'accusa è di immigrazione clandestina. Secondo i testimoni ascoltati dalla Squadra Mobile di Ragusa, erano i componenti di tutto l'equipaggio che era alla guida del natante soccorso da un peschereccio che lo ha trainato fino al porto siciliano. Ciascun migrante avrebbe pagato 1.500 euro per raggiungere l'Italia, per un 'incasso' per gli organizzatori del traffico di uomini di quasi 400mila dollari. Tra i migranti a bordo moltie donne e bambini, cui gli scafisti hanno negato cibo e acqua durante la traversata. Solo prima della partenza un pezzo di pane e formaggio. La loro permanenza nelle connection house libiche è durata oltre un anno. I migranti sono ora ospitati presso l’hotspot di Pozzallo per essere visitati e identificati. È stato accertato che nessuno degli sbarcati era mai stato identificato in Italia.

Il coinvolgimento dei pescherecci
In un'altra operazione, la Guardia di Finanza di Agrigento ha bloccato un peschereccio che rimorchiava un barcone con a bordo 68 migranti nel Canale di Sicilia e sottoposto a fermo i sei componenti dell'equipaggio per favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina. Si ritiene che il coinvolgimento dei pescherecci sia parte di una nuova strategia dei trafficanti di uomini, per trasferire i migranti dalle coste del Nord Africa attraverso il Canale di Sicilia. «Gli scafisti in questi casi sono veri e proprio professionisti – spiegano gli investigatori – assoldati dai libici con i quali stringono rapporti di lavoro, tanto da curare solo l’aspetto del viaggio ma non quello del reclutamento in Libia dei diversi passeggeri». Dall’inizio dell’anno sono 38 i fermati, tra cui un minore, su 3.800 migranti sbarcati a Pozzallo.