16 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Lombardia

Milano, allarme sicurezza: «Mafia nigeriana in costante crescita»

La denuncia dell'assessore regionale Riccardo De Corato: «Nella comunità nigeriana il tasso più elevato di crimini commessi tra gli stranieri»

Operazione della Polizia alla Stazione Centrale di Milano
Operazione della Polizia alla Stazione Centrale di Milano Foto: Daniel Dal Zennaro ANSA

MILANO - «La comunità nigeriana, pur non essendo tra quelle maggiormente rappresentate nella nostra regione, è molto cresciuta negli ultimi anni: da 7.627 residenti 2012 a 14.147 nel 2018. Nel 2016 il numero delle segnalazioni di delitti commessi da nigeriani per mille residenti era pari a 130,4%, il valore più elevato nelle comunità di stranieri considerate». A denunciare la situazione è l'assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale della Regione Lombardia, Riccardo De Corato, che ha concluso i lavori della presentazione del XVIII Rapporto dell'Osservatorio regionale per l'integrazione e la multietnicità (Orim).

I numeri dell'immigrazione

Dal Duemila gli immigrati in Lombardia sono aumentati di 903mila unità ed oggi rappresentano il 12% dei residenti, ha spiegato De Corato, aggiungendo che i dati dell'ultimo anno evidenziano un consistente incremento del numero di immigrati irregolari provenienti principalmente da Marocco (10.810 persone), Egitto (10.270) ed Albania (8.890). «Nelle nazioni dalle quali arriva la maggior parte dei migranti (Marocco, Egitto ed Albania) però non è in atto guerra alcuna, con la conseguenza inevitabile che, nei primi mesi dell'anno in corso, il 68% delle 71 mila domande di asilo presentate siano state respinte e solo il 7% di quelle accolte abbiano riconosciuto al richiedente lo status di rifugiato» ha continuato l'assessore lombardo.

«L'immigrazione incontrollata un problema per gli immigrati regolari»

L'assessore De Corato ha poi fornito un altro dato, a suo avviso emblematico della situazione: dall'indagine fatta da Polis Lombardia emerge che oltre la metà degli immigrati integrati, il 55,3%, ha un atteggiamento di chiusura nei confronti di chi arriva da aree in cui non è in atto alcuna guerra e persecuzione, mentre il 12,3% sceglierebbe addirittura di non accogliere nessuno. Sono invece solo il 32,5% quelli per l'accoglienza indiscriminata. «Da ciò si evince» ha concluso l'assessore regionale «che il fenomeno immigrazione incontrollata rappresenta un serio problema anche per gli immigrati regolari».