La Boschi torna a sparare bufale: si vuole candidare a segretaria Pd?
Con un discorso sulle fake news (pieno di fake news) la pupilla di Renzi si riprende la scena alla Festa dell'Unità. Pronta, pare, a fare il grande salto nel partito
RAVENNA – Riuscire a riempire di bufale un discorso contro le bufale. Non è un'impresa facile: ci poteva riuscire nientepopodimeno che Maria Elena Boschi. Una specialista dell'argomento, tanto da essere stata chiamata a tenere un imperdibile comizio alla Festa dell'Unità di Ravenna dal titolo: «La politica al tempo delle fake news». Peccato che, come detto, partita per stigmatizzare le balle della politica, l'esponente del Partito democratico sia finita per propinarne anche lei al suo pubblico non particolarmente folto.
Una balla via l'altra
È accaduto quando la deputata originaria di Arezzo, ma eletta in Trentino Alto Adige, si è avventurata a commentare il maxisequestro dei fondi della Lega. «49 milioni degli italiani, 49 milioni rubati ai cittadini italiani», ripete ossessivamente Maria Elena, sapendo di mentire: perché i soldi presunti «rubati» da Umberto Bossi e Francesco Belsito non sono che poche centinaia di migliaia di euro, il resto sono semplicemente rimborsi elettorali attribuiti secondo la legge dell'epoca al partito. E poi ancora, la Boschi riesce a contraddirsi nello spazio di due frasi: prima accusando Salvini di «intimidire i magistrati», poi dell'esatto contrario «Salvini ha detto che i magistrati sono amici suoi». Insomma, il vicepremier è nemico o amico dei giudici? Non si capisce.
Pronta al grande salto
Il massimo, però, la piddina lo raggiunge quando tuona che «non è possibile che ci siano politici che cambiano continuamente idea senza che nessuno si indigni! Sono politici disonesti che dicono una cosa, e poi confidano che la gente se lo dimentichi!». A dirlo è quella stessa politica che, alla vigilia del referendum che bocciò la sua riforma costituzionale, promise solennemente in televisione: «Se vince il no, lascerò la politica insieme con Matteo Renzi. E allora verranno altri a prendere il nostro posto». Il 4 dicembre 2016 vinse effettivamente il no, ma sia l'ex segretario Renzi che la sua pupilla Boschi di lasciare la politica non sembrano avere la minima voglia. Anzi, pare proprio che Maria Elena abbia delle mire ancora più alte, magari proprio quella di succedere al suo mentore Matteo alla segreteria del Partito democratico. È quanto lascerebbe intendere la risposta che ha dato a una domanda della giornalista Teresa Bellanova sul prossimo congresso: «Stimo Zingaretti e il lavoro che sta facendo – è la bordata che ha tirato al candidato segretario – Lui però non ha la maggioranza in consiglio regionale e rischia se si concentra solo sul congresso». E poi ancora: «Il Pd è un partito maturo per avere un segretario donna». Magari proprio lei?