18 marzo 2025
Aggiornato 20:00
Politica

È Fico il nuovo idolo del Pd: incassa applausi alla Festa dell'Unità

Il presidente della Camera, che un tempo fu militante dell'estrema sinistra napoletana, convince il popolo dei democratici alla loro kermesse nazionale

RAVENNA – La sinistra ha trovato il suo nuovo idolo: è Roberto Fico. Il presidente della Camera, ospite della Festa nazionale dell'Unità a Ravenna, ha infatti incassato gli applausi dei militanti del Partito democratico. Le ovazioni sono partite in particolare quando l'ex militante dei centri sociali napoletani ha parlato dell'emergenza sbarchi: «Non c'è dubbio che dalla Diciotti le persone dovevano scendere sul territorio italiano il primo giorno e non si doveva aspettare tutto questo tempo. È una questione su cui ho lavorato molto». E ancora: «I centri di detenzione in Libia sono dei veri e propri lager, ci sono torture, le donne sono violentate», ha aggiunto Fico, ribadendo che «non dobbiamo polarizzare sempre gli scontri sull'immigrazione, dobbiamo ragionare, queste sono persone che hanno bisogno di una mano e dobbiamo comprendere come aiutarle».

L'incoronazione del popolo dem
Nei settanta minuti di dibattito con l'ex ministro Graziano Delrio, moderato dal direttore de L'Espresso Marco Damilano, il presidente di Montecitorio non ha risparmiato le bordate contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini: «Non ho bisogno di difesa, di creare la polemica continuamente, non me ne frega neanche di rispondere a Salvini... Il Movimento Cinque stelle io l'ho costruito, conosco il mio Movimento, so che nel contratto di governo si muove ma al di là di quello...», ha risposto alle domande sul suo isolamento all'interno dello stesso M5s. Quanto alla sua posizione sull'immigrazione: «Bisogna mettere in minoranza i paesi di Visegrad» e «va modificato il trattato di Dublino in una linea che non va verso i paesi di Visegrad ma della ripartizione, se siamo Europa dobbiamo essere solidarietà, dobbiamo costruire un altro regolamento di Dublino con la partecipazione di tutta l'Unione europea. Se arrivi in Italia arrivi in Ue, servono corridoi umanitari seri e controllati con i Paesi in difficoltà e hotspot per analizzare le pratiche per i diritti di asilo».

No alle alleanze
Fico si è sfilato dalla Lega anche sul fronte della presunta coalizione politica con i pentastellati: «Lega e M5s lavorano in questo momento su un contratto, non su un'alleanza. È qualcosa di molto differente. Le prossime elezioni europee saranno elezioni europee. Il M5s si presenterà da solo». Quanto alle alleanze in Europa, Fico ha premesso che «non dobbiamo pensare che da un lato ci siano i barbari e dall'altro le persone perbene, bisogna comprendere la tipologia di lavoro che vogliamo fare, capire che tipo di Ue vogliamo costruire, l'Ue come è oggi non è vicina ai cittadini e ai popoli. È chiaro che l'asse di Visegrad è contro gli interessi italiani. Ma non è che con Macron abbiamo questa grandissima scelta, dopo quello che hanno fatto i francesi a Ventimiglia e in Libia», ha concluso il presidente della Camera.