19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Immigrazione

Calano gli sbarchi: ad agosto meno migranti che negli scorsi 5 anni

Il ministero dell'Interno ha registrato 1.259 arrivi di immigrati via mare nell'ultimo mese, contro i 3.920 dello stesso mese del 2017 e i ben 21.294 del 2016

I migranti a bordo della nave Diciotti
I migranti a bordo della nave Diciotti Foto: Orietta Scardino | ANSA ANSA

ROMA – La politica sull'immigrazione del governo sembra dare i suoi primi frutti concreti: nel mese di agosto, infatti, il numero di sbarchi è calato drasticamente, fino a registrare il dato più basso degli ultimi cinque anni. Fino al giorno 28, il ministero degli Interni ha registrato 1.259 arrivi di immigrati via mare: una cifra notevolmente più bassa di quella dello stesso mese del 2016 (21.294 approdi) e anche di un anno fa (3.920).

Approdi in brusco calo
Lo confermano anche le statistiche dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni, secondo cui le rotte si sarebbero spostate verso la Spagna, che nei primi sei mesi del 2018 ha accolto il 42% degli arrivi: il doppio della Grecia e il quadruplo dell'Italia. Persino la famigerata ong Proactiva Open Arms ha annunciato che lascerà le acque libiche per operare nella Sar dello Stretto di Gibilterra e del mare di Alboran, sotto il coordinamento della Guardia costiera spagnola: lo ha comunicato la stessa ong in un messaggio Twitter. Contemporaneamente alla riduzione del numero degli sbarchi (che sono calati per tutta Europa: dal 1° gennaio al 26 agosto si sono ridotti a 68.122, contro i 123.205 dello stesso periodo del 2017) è calato di pari passo anche il numero delle morti nel Mediterraneo: 1.130 contro le 2.258 dell'inizio dello scorso anno.

Il problema dei rimpatri
Che la gestione degli arrivi stia complessivamente migliorando lo ribadisce del resto pure il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, che qualche giorno fa ha rilasciato un'intervista alla stampa francese concentrandosi piuttosto sul malfunzionamento del sistema delle espulsioni. Nello scorso anno gli ingressi irregolari sono stati 200 mila, ma gli allontanamenti solo 150 mila: «Se continuiamo in questo modo mandiamo un messaggio implicito ai potenziali migranti – spiega Leggeri – provate pure a tutti i costi ad entrare in Europa perché anche se venite catturati riuscirete in qualche modo a rimanere». Ecco perché le procedure di rimpatrio, secondo lui, andrebbero uniformate in tutta l'Unione europea, con provvedimenti efficaci automaticamente in tutti gli Stati.