29 marzo 2024
Aggiornato 13:30
Cronaca

Attentato alla Lega: due bombe nella sede di Treviso

Il primo ordigno era esploso qualche notte fa, il secondo è stato fatto brillare dagli artificieri. Salvini: «Cercano di fermarci, ma non ci fanno paura»

Un ordigno è esploso la scorsa notte all'esterno della sede storica della Lega a Treviso
Un ordigno è esploso la scorsa notte all'esterno della sede storica della Lega a Treviso Foto: ANSA/VIGILI DEL FUOCO ANSA

TREVISO – Attentato alla sede storica della Lega nella cittadina di Villorba, in provincia di Treviso. A pochi passi dallo stabile (il cosiddetto K3) che ospita il partito, nella zona industriale, è esplosa una bomba carta qualche notte fa, probabilmente domenica scorsa, in un momento in cui per fortuna la zona era deserta e quindi non ha provocato feriti né è stata sentita da nessuno. Un secondo ordigno è stato fatto brillare poco fa dagli artificieri della polizia. La questura aveva infatti ricevuto un volantino che annunciava come le bombe presenti fossero due: a rivendicare l'atto criminale, anche sul web, è stata la sedicente cellula anarchica Haris Hatzimihelakis/Internazionale, che fa sapere di aver risposto all'invito «lanciato dai compagni della cellula 'Santiago Maldonado', che hanno proposto di rafforzare gli attacchi alla pace dei rappresentanti e complici del dominio».

Le operazioni di disinnesco
Secondo le prime ricostruzioni che sono iniziate a circolare, il primo ordigno sarebbe stato una sorta di trappola, mentre la seconda bomba, più potente e secondo le prime informazioni dotata di una sorta di meccanismo d'innesco, era destinata alle forze di polizia. Nella sede, molto nota in Veneto perché era quella scelta dal presidente della Regione Luca Zaia per festeggiare tutti i suoi successi elettorali, sono accorsi ad assistere alle operazioni della polizia molti dirigenti locali del Carroccio, compreso l'ex sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo.

Le condanne dei leader
I vertici nazionali del partito hanno invece affidato le loro reazioni al web: «Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura – ha scritto su Twitter il segretario federale Matteo Salvini – Andiamo avanti, più forti di prima», concludendo con l'hashtag #iononmollo. Si è fatto sentire anche il governatore Zaia: «Esprimo la mia più ferma condanna per l’attentato alla sede della Lega di Treviso. Si sia trattato di un atto dimostrativo o della volontà di far del male, di ordigni ad alto potenziale oppure no, poco importa: si tratta comunque di un atto gravissimo, esecrabile, speriamo non il primo di una possibile inquietante spirale».