Salvini in Libia per combattere l'immigrazione illegale e realizzare iniziative economiche e culturali
Il ministro dell'Interno ha incontrato il ministro l'omonimo libico Abdulsalam Ashour: "E' un paese amico dell'Italia"
TRIPOLI - "Qui Tripoli, ho appena incontrato il ministro dell'Interno libico Abdulsalam Ashour. Il mio impegno sarà massimo per rinsaldare l'amicizia tra i nostri due Paesi e la collaborazione su tutti i fronti, a partire dall'emergenza immigrazione. Vi tengo aggiornati!». Lo scrive il ministro dell'Interno, Matteo Salvini su Twitter, in missione in Libia insieme all'ambasciatore italiano Giuseppe Perrone. "La Libia è un Paese amico dell'Italia e il mio impegno sarà massimo per definire una più stretta collaborazione per contrastare l'immigrazione illegale, ma anche per realizzare iniziative comuni in materia economica e culturale». La Libia rappresenta un'opportunità di sviluppo, ha aggiunto Salvini, che assicura che l'Italia sarà vicina alle autorità libiche anche con i necessari supporti tecnici ed economici per garantire insieme la sicurezza nel Mediterraneo e rafforzare la cooperazione investigativa, e più in generale la collaborazione in tema di sicurezza. "Aspetto al più presto il ministro Ashour a Roma", ha concluso Salvini.
Conte: "Chi sbarca in Italia sbarca in Europa»
Intanto il premier Giuseppe Conte, tornato a Roma dopo il mini vertice di ieri a Bruxelles sui migranti voluto da Jean Claude Juncker, ribadisce chiaramente che "chi sbarca in Italia sbarca in Europa». E' questo, in estrema sintesi, il senso della posizione italiana che il presidente del Consiglio ha espresso alla riunione informale di 16 capi di Stato e di governo dell'Ue. Un mini vertice a cui la proposta portata dal premier italiano ha cambiato senso alla discussione, rispetto a come era stata impostata nelle intenzioni iniziali, su iniziativa della Cancelliera tedesca Angela Merkel, che voleva soprattutto ottenere impegni e trovare soluzioni per fermare i cosiddetti "movimenti secondari" dei richiedenti asilo, e rimandarli nei Paesi di primo approdo. "Vi garantisco che sarà un radicale cambio di approccio sul tema", aveva scritto Conte sul suo account Twitter prima del mini vertice. "Si è conclusa la riunione informale sul tema migrazione a Bruxelles e rientriamo a Roma decisamente soddisfatti", ha scritto sempre su Twitter subito dopo la fine del mini summit. "Abbiamo impresso la giusta direzione al dibattito in corso. Ci rivediamo giovedì al Consiglio europeo".
I 10 punti della proposta italiana
Conte, intervenuto per primo, ha avuto modo di esporre la proposta italiana in dieci punti, insistendo sul superamento di Dublino e dell'attuale criterio del paese di primo arrivo. Inoltre, ha aggiunto, c'è una responsabilità comune tra Stati membri sui naufraghi in mare. Una responsabilità che non può ricadere tutta sui paesi di primo arrivo. Bisogna scindere le nozioni di tra porto sicuro di sbarco e Stato competente a esaminare richieste di asilo. L'obbligo di salvataggio, ha osservato il premier italiano, non può diventare obbligo di processare domande per conto di tutti. Gli interventi degli altri leader che sono seguiti hanno almeno in parte in parte reagito alle proposte italiane, che comunque, come ha riferito il presidente francese Emmanuel Macron, sono state uno dei contributi e non costituiscono la proposta sul tavolo. La posizione espressa dall'Italia è comunque "coerente con il resto della discussione", ha concluso Macron.
Gozi: Conte sa che Dublino lo firmò anche la Lega?
Una dura critica arriva dai banchi del Pd, spazzato via in questi ballottagi estivi persino nelle storiche roccaforti rosse di Toscana e Emilia Romagna. "Il presidente del Consiglio critica il trattato di Dublino ma dovrebbe sapere che fu la Lega a firmarlo" attacca Sandro Gozi, Pd, ex sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega agli affari europei. Dice Gozi: "Il presidente del Consiglio Conte scopre che problema è Dublino. Bene, bravo, bis. Noi lo diciamo da anni. Ma se vuole sapere chi firmò Dublino chieda a Salvini e Lega, protagonisti della scellerata decisione nel 2003. Il piano italiano ripete quando detto nella Dichiarazione di Malta 2017: quindi Conte la vuole attuare?".
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