26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Sicurezza

Pd all'attacco: «Salvini non garantisce la sicurezza ma incita alla violenza»

Monica Cirinną presenta un'interrogazione firmata da 28 senatori dem: «Il ministro venga in Parlamento»

Matteo Renzi 'sfida' Matteo Salvini
Matteo Renzi 'sfida' Matteo Salvini Foto: ANSA/ETTORE FERRARI ANSA

ROMA - «Salvini la smetta di istigare alla violenza e alla discriminazione e faccia sapere cosa intende fare per garantire la sicurezza dei cittadini, l'ordine pubblico e la libertà d'espressione perchè tutto va in direzione assolutamente opposta. Nel giro di pochi giorni, infatti, si sono verificati una serie di episodi gravi e preoccupanti che vedono come protagonista il neoministro dell'Interno e leader della Lega, l'ultimo dei quali con spari contro gli immigrati al grido di 'Salvini, Salvini'». E' quanto chiedono 28 senatori Pd in un'interrogazione a prima firma di Monica Cirinnà. Nel mirino del Partito democratico si sono praticamente tutti i casi di cronaca che la stampa ha collegato a Matteo Salvini.

Dai giornalisti di Bolzano al caso Regeni
«Prima tre giornalisti che indagavano sul finanziamento alla Lega sono stati convocati dalla Guardia di Finanza di Bolzano - spiega la senatrice - Il giorno successivo le forze di pubblica sicurezza a un comizio del Ministro dell'Interno hanno identificato degli attivisti radicali e di Amnesty International per aver esposto uno striscione su Giulio Regeni, mentre il 16 giugno, sempre le forze di polizia, al Siracusa Pride hanno imposto la rimozione di uno striscione contro Salvini. Episodi preoccupanti ai quali si sono aggiunte le frasi gravemente offensive e discriminatorie nei confronti di neri, migranti e persone Lgbt sulla pagina Facebook di un agente di polizia di Grosseto, per niente sanzionato».

L'accusa: «Istigazione a comportamenti violenti»
«Le parole e le azioni che il ministro Salvini ha avuto in questi giorni - conclude Cirinnà - sono una chiara istigazione a comportamenti violenti e discriminatori. E' urgente che il ministro venga subito in Parlamento per spiegare come intenda garantire la sicurezza e come intenda garantire la piena effettività dell'esercizio della libertà di manifestazione del pensiero e della libertà di riunione, oltre di garantire un'adeguata formazione delle forze di pubblica sicurezza, volta al rispetto del pluralismo e della pari dignità sociale di tutte e tutti i cittadini della Repubblica, nonché al fine di prevenire episodi incresciosi e veri e propri abusi come quelli riportati in premessa».

Dall'antimafia a Milano agli sbarchi che continuano
Non solo questioni nazionali, però. Anche sul locale il Pd ha iniziato a 'fare opposizione'. Lia Quartapelle, deputata Pd, attacca: «Impegnato nella sua propaganda, Matteo Salvini non trova il tempo per occuparsi della lotta alla criminalità e della sicurezza dei cittadini. Gli abitanti di via Padova a Milano stanno aspettando una decisione per l'assegnazione ad usi sociali della palazzina in via Mosso 4 confiscata alla mafia. Come previsto dalla legge, l'assessore Pierfrancesco Majorino ne ha ripetutamente chiesto la destinazione al Comune, per liberarla dai topi e dallo spaccio e per includerla nel progetto di riconversione dell'adiacente ex convitto del Trotter. Ho presentato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno anche per valorizzare la petizione che gli abitanti di via Padova hanno lanciato per sostenere la richiesta del Comune di Milano. Spero di riuscire a smuovere Salvini dalla sua ossessione sull'immigrazione che gli impedisce di preoccuparsi dei veri problemi e degli allievi che presto frequenteranno la scuola proprio accanto alla palazzina di via Mosso», conclude. Dura la nota di Nicola Zingaretti: «Salvini fa politica con scelte che non costano niente, creano consenso, fanno crescere le paure prendendosela con gli ultimi, i più poveri. Intanto gli sbarchi continuano. Salvini lo fa soprattutto per nascondere settimane di nulla del nuovo Governo. È un problema per gli Italiani che si ritrovano più isolati, più deboli, più impauriti e soprattutto senza l'ombra di una soluzione sui problemi, anche sul fronte immigrati».