19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Infrastrutture

Tav, col M5s al governo è iniziato lo scontro. E Meloni propone un referendum

Mentre continua la polemica tra il ministro Toninelli (M5s, Infrastrutture) e il governatore del Piemonete Chiamparino (Pd) arriva la proposta di Fdi

Protesta No Tav al G7 di Venaria (Torino)
Protesta No Tav al G7 di Venaria (Torino) Foto: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO ANSA

TORINO - Lo scontro tra Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture M5s, e Sergio Chiamparino, presidente Pd del Piemonte, entra nel vivo. Al centro - ovviamente - la questione dell'Alta Velocità Torino-Lione. E come sempre quando si parla di Tav, gli animi non possono che essere caldi. Così dal ministero di Porta Pia, a Roma, è arrivata la piccata risposta di Toninelli che ha risposto così alle accuse dell'esponente Pd che accusava il nuovo governo di scarsa partecipazione sul tema dell'infrastruttura: ««Non abbiamo affatto mancato di rispetto istituzionale al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Lo spazio per l'interlocuzione con lui è stato e sarà sempre aperto. Sa bene che il mio ministero sta lavorando alacremente per una project review di certe importanti opere della sua regione. E quando sarà il momento saremo noi a convocare un tavolo istituzionale con tutte le parti in causa. Il governo è cambiato: forse il presidente Chiamparino ha difficoltà a farsene una ragione». Immediata la replica del governatore piemontese, tutt'altro che volta a rasserenare gli animi.

La replica di Chiamparino
«Ringrazio il ministro Toninelli per la disponibilità, mi fa molto piacere sapere che le porte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti siano sempre aperte, anche se preferirei avere un'indicazione precisa dell'ora e del giorno, in modo da prenotare per tempo il treno». E' la replica del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. «Per quanto riguarda le project review 'di certe importanti opere della nostra regione', se non sono già preordinate e se si vogliono davvero acquisire tutti i punti di vista, sarebbe opportuno essere consultati prima della loro messa a punto, magari assieme a esponenti del mondo economico piemontese, pienamente consapevole del recente cambio di governo», ha aggiunto Chiamparino.

La proposta di Giorgia Meloni: «Facciamo un referendum»
Tra le due posizioni, si colloca quella di Giorgia Meloni che propone di lasciare che a decidere siano i cittadini: «Fratelli d'Italia ha depositato in tutti i capoluoghi di Provincia del Piemonte una mozione a sostegno della Linea ad Alta Velocità Torino-Lione e lancia un appello a tutte le segreterie regionali dei partiti piemontesi per organizzare insieme il 'TAV DAY'. Rimettiamo nelle mani dei cittadini del Piemonte il loro futuro attraverso un esperimento di democrazia diretta, ovvero un referendum coordinato sulla TAV, preceduto da una ampia informativa sull'opera, sui costi della stessa e sui vantaggi attesi». 

Perché un referendum
Dopo aver precisato di essere «pronti a organizzare anche da soli il referendum, per il quale stiamo già lavorando», la leader di Fratelli d'Italia ha comunicato che «saremo nelle piazze, al fianco dei tantissimi piemontesi che come noi credono che la crescita economica italiana non possa prescindere dallo sviluppo infrastrutturale strategico. Siamo certi che l'Italia che dice sì, che scommette sul futuro, che crede nello sviluppo sia maggioritaria e faremo opposizione alla linea del governo Conte che - viste le premesse - sembra orientata ad accantonare l'adeguamento infrastrutturale. Fratelli d'Italia è già sul nastro di partenza: attendiamo di sapere chi ci sta e chi, invece, ha paura di consultare il popolo».