19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Immigrazione

La violenza verbale del rapper Gemitaiz contro Salvini: «Se muori facciamo festa». La replica del ministro non si fa attendere

Uscita di pessimo gusto quella del rapper romano contro il ministero dell'Interno Matteo Salvini

ROMA - «Salvini ti auguro il peggio. Se muori facciamo festa». È l’uscita di pessimo gusto di Gemitaiz, rapper romano classe '88, conosciuto nella scena underground capitolina, contro il ministero dell'Interno Matteo Salvini, che continua a definire razzista dopo la sua decisione di non far approdare in un porto italiano la nave Aquarius. Su Instagram, il 29enne rapper ha augurato la morte al ministro dell’Interno, con tanto di autoscatto e mantello della morte, accompagnato dalle icone di quelle che sembrano due modelle di Playboy.

Quell'arresto per droga nel 2014
Giusto per capire chi è il personaggio, nel 2014 Gemitaiz era stato arrestato con l'accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. Fermato e perquisito per strada, era stato trovato in possesso di ketamina e marijuana. Nella sua casa, gli inquirenti avevano trovato anche un bilancino di precisione. Finito agli arresti domiciliari, aveva patteggiato la condanna ad un anno e dieci mesi di reclusione. Però di professione fa il cantante...

La polemica corre sui social
Dopo la pubblicazione del suo post, il messaggio di Gemitaiz ha iniziato a girare su tutti i social: durissime le reazioni dei sostenitori del leader della Lega, che si sono scagliati contro di lui, il quale, non pago, ha continuato ad alimentare la polemica con una serie di altre storie pubblicate su Instagram, dove ha postato gli screenshot dei commenti ricevuti dopo l’uscita su Salvini. Infine ha lanciato persino un appello ai suo "coleghi": «Rapper, cantanti, attori, modelle e influencer, tirate fuori le palle e schieratevi. Siamo tanti anche noi». Immediata la replica di Matteo Salvini su Twitter: "Ma chi è ‘sto fenomeno? Che problemi ha, secondo voi???».