29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Governo

Salvini ha deciso: in piazza per raccogliere le firme per l'elezione diretta del capo dello Stato

Il leader della Lega chiama a raccolta gli italiani per la raccolta firme per l'elezione diretta del presidente

Il leader della lega Matteo Salvini durante un comizio a Pisa
Il leader della lega Matteo Salvini durante un comizio a Pisa Foto: ANSA/GIANNI NUCCI ANSA

PISA - "Sabato e domenica saremo in mille piazze italiane per raccogliere le firme su una proposta di legge che vogliamo portare in discussione nel prossimo parlamento: l'elezione diretta del presidente della Repubblica». Lo ha dichiarato, parlando in piazza a Pisa, il segretario della Lega Matteo Salvini. "Che siano gli italiani a eleggerlo, tanto - ha aggiunto con riferimento alle decisioni di Sergio Mattarella - fa quello che vuole lo stesso, almeno lo eleggiamo noi. Attenzione, noi lo diciamo rispettosamente, non siamo gente che vuol fare confusione", ha precisato Salvini in una apparente presa di distanza con il mancato alleato di governo M5S, che aveva provato a lanciare la proposta di messa in stato d'accusa per il capo dello Stato e vi ha poi rinunciato per il no della Lega.

Voto prima possibile, ma non a luglio
L'unica cosa da fare a questo punto è chiedere al presidente della Repubblica la data delle elezioni e "prendere una marea di voti, poi vedremo se continueranno a dirci no e no no». "Presidente - è l'appello lanciato dal segretario leghista durante il suo comizio trasmesso in diretta Facebook - dia agli italiani la data delle elezioni e gli italiani faranno giustizia nella cabina elettorale di tutto ciò che è successo in queste settimane». Salvini spera che si torni al voto il prima possibile, ma non a fine luglio, perché ci sono le "sacrosante ferie degli italiani e i lavoratori stagionali».

Al voto con chi sotiene il programma
Il leader del Carroccio vuole andare alle urne con chi sostiene il suo programma, perché l'Italia "non può essere il paese che continua solo a dire signorsì all'Europa». Ma per farlo deve cambiare l'Europa: "E' chiaro che se non cambiano alcune regole in Europa l'Italia è finita». Salvini si appella alla tranquillità, alla responsabilità, usa toni calmi e pacati, si mostra prudente, per ribadire con tutta la sua forza che chi vuole andare al governo con la Lega deve impegnarsi a cambiare alcuni vincoli e alcune direttive europee. Chi dice signorsì signor padrone, a Bruxelles hanno sempre ragione non può essere alleato della Lega".

Subito al lavoro
Si dice d’accordo con l’introduzione nel Rosatellum di un premio di maggioranza, e per questo «ci vuole un Parlamento che lo faccia. Per questo chiedo ai presidenti di Camera e Senato di insediare le Commissioni». Un pezzo di Fornero la può eliminare il Parlamento, continua, la legittima difesa la può approvare il Parlamento come il taglio dei vitalizi e di qualche tassa. «Non permetterò che in attesa di Cottarelli e Mattarella gli italiani abbiano un Parlamento che non lavora».

Tranquillità, ma senza essere schiavi
L'Italia non è un Paese "schiavo di nessuno, servo di nessuno, i tedeschi si facciano gli affari dei tedeschi", ha sottolineato ancora. Riguardo alle alleanze, il segretario leghista preferisce mantenere un certo riserbo: "Andremo al voto con chi sostiene il nostro programma, che è un programma di cambiamento. Non guarderò ai nomi e cognomi ma alle cose da fare». Nessuna confusione, nessuna barricata, assicura, "abbiamo lavorato per mesi per dare un governo all'Italia, abbiamo fatto tutto quello che potevamo, ora chi ha disfatto, lo dico col massimo rispetto possibile al presidente Mattarella: ci spieghi come si esce da questa situazione». La Lega è a disposizione per accompagnare il Paese al voto il prima possibile. "Quello che non ci hanno fatto fare finora lo faremo a furor di popolo con milioni di voti fra qualche mese", ha concluso Salvini.