20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Governo

L'ultimo nodo da sciogliere: chi sarà il premier del governo Lega-M5s?

Raggiunto l'accordo sul programma, resta da capire chi guiderà l'esecutivo. Di Maio: «Presto il nome». La Lega: «Potrebbe essere un tecnico»

Luigi Di Maio durante la trasmissione Porta a Porta
Luigi Di Maio durante la trasmissione Porta a Porta Foto: ANSA / LUIGI MISTRULLI ANSA

ROMA - Matteo Salvini si è recato in aeroporto per prendere il volo in direzione Aosta, dove è in programma la kermesse elettorale della Lega Nord. Luigi Di Maio si è invece fermato a pranzo nei dintorni di Montecitorio. Dopo aver messo nero su bianco i punti dell'accordo per la nascita del governo per il cambiamento i due leader si sono divisi. E divise sono, al momento, le strade che portano alla scelta del premier che dovrà guidare l'esecutivo gialloverde. Da Matteo Salvini, però, nessuna battuta sul tanto atteso nome. Solo una foto, pubblicata su Facebook dall'aereo diretto da Aosta, con l'immancabile battuta del poco sonno di questi giorni: «Ciao amici, si parte direzione Aosta. Si vede tanto che negli ultimi giorni sto dormendo molto poco? Sto lavorando per voi, giuro che ce la metto tutta». Luigi Di Maio invece si è fermato, o meglio, è stato fermato dai giornalisti ai quali ha regalato un paio di frasi: «Credo che domani il contratto sarà messo al voto online degli iscritti, penso proprio che sia domani». E se sul programma, ha spiegato, che «sono stati sciolti tutti i nodi» e non sono previsti altri vertici con il segretario leghista Matteo Salvini su questo tema, per quanto riguarda il nome del premier il capo politico del Movimento 5 stelle ha preso ancora tempo: «Scioglieremo il nodo sul premier».

Luigi Di Maio prende tempo
«Sul premier stiamo ancora ragionando, c'è qualche passo avanti» ha spiegato il capo politico del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, lasciando Montecitorio dopo l'incontro con il leader della Lega Matteo Salvini. «Penso che in serata chiuderemo il contratto. Ora stiamo aspettando alcuni contributi da qualche parlamentare, ma non su punti dirimenti». E a chi gli ha chiesto se il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia stato informato degli sviluppi della trattativa sul governo gialloverde, Di Maio ha risposto in maniera lapidaria: «Cerchiamo di tenere aggiornato il Quirinale».

Emilio Carelli, il nome caldo del M5s
«No comment». Così Emilio Carelli, da più parti indicato nella rosa dei nomi come possibile premier, risponde, raggiunto telefonicamente dall'ANSA. Davanti all'insistenza del cronista aggiunge solo «di essere come semprea disposizione del Movimento 5 Stelle e del suo capo politico Luigi Di Maio«. Alla domanda su una presunta indisponibilità a ricoprire il ruolo di premier risponde: «Non è vero, come ho già detto sono e resto a disposizione del movimento». Resta quindi in ballo per Palazzo Chigi il nome dell'ex direttore di SkyTg24 anche se, come ha spiegato Luigi Di Maio nelle scorse ore «i nomi che circolano o circoleranno nelle prossime ore sono da considerarsi tutti bruciati».

La Lega Nord non esclude la scelta di un tecnico
E se il Movimento 5 stelle punta a un nome «politico» per Palazzo Chigi, la Lega Nord è pronta a tutto pur di chiudere la partita. Anche ad accettare un nome esterno. «Non escludo che possa esserci un premier terzo» ha spiegato a TgCom24 il capogruppo della Lega al Senato Gian Marco Centinaio. «Nel momento in cui siamo in una fase di trattative e si sta cercando la persona, è logico che ci si muove a 360 gradi. Per noi, che sia un terzo tecnico o politico poco importa. Il governo è politico e la maggioranza è politica. Di conseguenza, tutto ciò che viene appoggiato da questa maggioranza diventa politico». Da stabilire, però, il giusto identikir: «Può esserci la persona che non ha mai fatto politica, che non è iscritta a nessun partito politico ma, nel momento in cui arriva in Parlamento a chiedere la fiducia, ci sono dei partiti politici che gli danno la fiducia e, di conseguenza, anche il tecnico diventa un politico. L'abbiamo visto con il Governo Monti: aveva fatto il tecnico e doveva avere il governo dei tecnici. Dopo pochi mesi si è creato il suo partito politico. Io ai tecnici credo veramente poco».

Intanto Berlusconi tende la mano a Salvini
Un po' per stemperare le polemiche dei giorni scorsi, un po' per tirarsi fuori dal marasma di queste ore, Silvio Berlusconi intanto ha deciso di non accendere la miccia, evitando di farsi trascinare nel caos che ha inghiottito il centrodestra. In un'intervista a Gazzetta Matin alla vigilia della sua visita ad Aosta per le amministrative, ha risposto così sulle chance di un governo M5S-Lega: «Difficile fare previsioni: mi auguro che duri se potrà fare qualcosa di buono per il Paese, in caso contrario meglio ridare la parola agli italiani al più presto. In ogni caso sul nostro ruolo non ci sono dubbi: ne resteremo fuori e non lo sosterremo, se non su singoli punti - se vi saranno - che riterremo utili per il bene degli italiani».