26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Caso Ema

Ema, per Milano il ricorso è fondato, ma la partita è quasi chiusa (a nostro sfavore)

Il Comune di Milano, fino a ieri, si dichiarava "ottimista" sull'esito del doppio ricorso, ma il sopralluogo ad Amsterdam non ha evidenziato irregolarità

EMA.
EMA. Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MEO ANSA

MILANO - Il Comune di Milano, fino a ieri, si dichiarava «ottimista» sull'esito del doppio ricorso che Palazzo Marino e il governo italiano hanno presentato al Tribunale Ue nella speranza di ottenere l'annullamento dell'assegnazione ad Amsterdam della futura sede dell'Ema. «Il nostro ottimismo - aveva spiegato ad Askanews Francesco Sciaudone, avvocato che assiste Palazzo Marino nel ricorso europeo - nasce dal fatto di avere evidenziato forti irregolarità, prima con il sorteggio che ha assegnato Ema ad Amsterdam e poi perchè l'Olanda ha dovuto cambiare sede temporanea, cercando di scaricare sulla stessa Ema gli extra costi dell'operazione».

Milano fiduciosa...
Milano era insomma convinta di potersi giocare fino all'ultimo minuto la partita per la conquista dell'Ema. Anche perchè, aveva sottolineato ancora l'avvocato Sciaudone, dagli ultimi accertamenti «sta emergendo che nè Ema nè il governo olandese sanno esattamente quando sarà disponibile la nuova sede di Amsterdam» mentre i tempi per il trasferimento "sono già stati fissati" e perciò sono "perentori".

Irricevibile?
Secondo il consiglio europeo, però, il ricorso italiano è da bocciare perchè «irricevibile». «E' solo una memoria difensiva - ha messo in chiaro l'avvocato Sciaudone -. E come tutti i colpevoli, il consiglio nega di essere colpevole. Sostiene che la scelta del sorteggio sia stata presa dagli stati membri e non da un organismo europeo. Ma Commissione e Parlamento europeo lo hanno già smentito, facendo presente che la scelta della sede, così come degli strumenti di selezione per individuarla, spettino esclusivamente all'Ue». Il ricorso italiano anti-Amsterdam, insomma, per Milano è dunque «fondato» perchè «se fosse stato davvero irricevibile, come sostiene il consiglio, sarebbe già stato rigettato dal Tribunale».  Invece, così non è stato. «L'atto impugnato dal comune di Milano - aveva osservato ancora il legale - è lo stesso che ha impugnato anche il governo nazionale. E siamo tutti fortemente convinti della fondatezza del nostro ricorso che peraltro ha già prodotto risultati importanti: l'Olanda ha tirato fuori dal cassetto tutti i documenti secretati e la nostra richiesta di accesso alla documentazione della Commissione Ue è stata accolta».

Ma nel sopralluogo nessuna irregolarità
Eppure, il sentore è che queste belle speranze stiano per concludersi con un nulla di fatto. Ieri, infatti, si è svolto il sopralluogo del Parlamento Europeo nell’edificio temporaneo che dovrebbe ospitare l'agenzia del farmaconei suoi primi mesi ad Amsterdam, e nel cantiere dove sarà costruito l’edificio definitivo. Ufficialmente, però, i giochi sono ancora aperti: perché il Parlamento deve ancora approvare il trasferimento dell’agenzia, e un eventuale voto contrario farebbe tornare tutto in gioco. Tuttavia, il sopralluogo di ieri non ha trovato nessuna irregolarità. Il capo della delegazione Giovanni La Via, eurodeputato del Nuovo Centrodestra, ha dichiarato, come riporta Il Post, di essere preoccupato per il «rischio di ritardi», eppure l’edificio temporaneo «non sembra aver bisogno di molto lavoro per essere pronto».  Circostanza, insomma, che rende un voto contrario del Parlamento Europeo ben poco probabile, nonostante le «pressioni» di Antonio Tajani.