Macerata, Berlusconi: una male scarcerare l'indagato per la morte Pamela
L'ex premier a Radio24 commenta gli ultimi sviluppi dell'inchiesta legata alla morte di Pamela

ROMA - «Tutto ciò che dice Oseghale è che Pamela Mastropietro ha avuto una crisi da overdose, lui l'ha vista strabuzzare gli occhi e, allora, spaventato è uscito di casa». Al Giornale, spiega cosiì il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, gli sviluppi dell'inchiesta sulla morte della diciottenne romana, con il nigeriano inizialmente accusato di omicidio fermato per occultamento e vilipendio di cadavere ma non per aver ucciso Pamela. Sull'omicidio in sè, infatti, al momento non ci sono prove. Ma intanto spunta un nuovo indagato: il pusher amico del nigeriano. Il secondo indagato, attualmente accusato solo di concorso in spaccio di droga, sarebbe colui che ha venduto a Pamela l’eroina. Oseghale, a cui la ragazza si era rivolta una volta arrivata a Macerata con l’autostop, aveva solo dell’hashish.
L'uomo del passaggio
Così l’ha portata dall’amico, che le ha dato droga per 30 euro, i 30 euro che a Pamela, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, aveva dato Francesco Mercuri, l’uomo di Mogliano che aveva dato un passaggio alla ragazza appena fuggita dalla comunità Pars di Corridonia. 30 euro sui quali emerge una verità ben diversa da quella iniziale: l'uomo, cioè, avrebbe corrisposto quella somma di denaro a Pamela in cambio di rapporti sessuali, e solo dopo le avrebbe dato il passaggio che l'ha poi condotta alla morte.
Il commento di Berlusconi
Il quadro, insomma, si complica, ma secondo Silvio Berlusconi la scarcerazione dell'indagato per la morte a Macerata della giovane Pamela Mastropietro è «una cosa che va al di là del bene e del male, non credo si arrivi a questa soluzione. Non posso dare giudizi avventati, ma sarebbe percepita molto male. Spero che la soluzione non sia quella di mettere in libertà qualcuno su cui si hanno gravi prospettive di colpevolezza».
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