27 aprile 2024
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Eventi a Bologna, 8 cose da fare giovedì 1 febbraio

Tanta arte, concerti, spettacoli e molto altro. Ecco cosa vi attende in città ed una piccola guida per non perdere i momenti più interessanti della serata

Bologna, 8 cose da fare giovedì 1 febbraio
Bologna, 8 cose da fare giovedì 1 febbraio Foto: Shutterstock

BOLOGNA - Un fine settimana dedicato all'arte con la SetUp Contemporary Art Fair, ma non mancheranno anche i concerti e gli spettacoli a teatro. Ecco qualche consiglio per non lasciarsi sfuggire i momenti più interessanti della giornata.

SetUp Contemporary Art Fair
Per la sua sesta edizione, SetUp Contemporary Art Fair ha scelto di rinnovarsi, scegliendo come nuova sede Palazzo Pallavicini, dimora di origine rinascimentale nel cuore della Bologna antica, e confermando così il suo carattere eccezionale, da sempre all’avanguardia e in controtendenza rispetto alle altre manifestazioni fieristiche. Palazzo Pallavicini è un edificio sontuoso, fu la sede di un’importante corte europea, una vera e propria reggia, cornice di feste, banchetti, concerti, che ha visto il passaggio di importanti personaggi storici: la principessa Maria Carolina D’Asburgo nel 1768, l’imperatore d’Austria Giuseppe II nel 1769 e un giovane Wolfgang Amadeus Mozart che si esibì nella splendida «Sala della Musica» il 26 Marzo 1770. La sua struttura maestosa sarà la splendida cornice in cui si svolgerà SetUp 2018: il contemporaneo si unirà al passato, proiettandosi direttamente verso futuro, creando un connubio di sensi e percezioni intriganti per i visitatori. Le tredici stanze della sede accoglieranno 39 espositori, di cui 34 gallerie d’arte e 5 fra case editrici, fondazioni e altre realtà che supportano la cultura e l’arte in Italia e che avranno uno spazio dedicato interamente a loro. La riduzione del numero di espositori è una scelta mirata ad aumentare il livello qualitativo delle proposte espositive.

I Nomadi in concerto
Al Teatro Duse, in concerto I Nomadi. Sono una band instancabile, sempre on the road, nel vero spirito nomade, che non ha paura dei cambiamenti e degli spostamenti perché le fondamenta sono ben radicate e sono nella loro storia e nella loro musica che ha attraversato le generazioni.

Arte
A Sala Studio, (Via del pratello 90/a), l’artista invitata Rachele Palladino (Roma, 1971). Palladino ha come oggetto ideale del suo lavoro lo scambio e il dono, nel senso di una creazione di valore e arte sociale, realizzata con una levità ludica e un’ironia che non rinunciano alla profondità di senso. Formata all’Accademia di Moda e Costume, inizia la sua attività come illustratrice e grafica. Per alcuni anni è assistente del collezionista Nando Peretti e poi di Gabriele Vangelli (Galleria Vangelli de’ Cresci, Roma). La sua prima mostra personale è «Mi-Mi», a cura di Astrid Narguet e Lucilla Stefoni (GalleriaOtto, Roma, 2015).

Arte e materia
In occasione di Arte Fiera e Art City Bologna 2018, la Raccolta Lercaro, in collaborazione con la FL Gallery di Milano, è lieta di proporre la mostra «Bruna Esposito. Inconveniente», a cura di Andrea Dall’Asta SJ e Alberto Torri (opening: mercoledì 31 gennaio ore 18.30-21.30, alla presenza dell'artista e dei curatori). Bruna Esposito, una delle più note e significative artiste italiane presenta un corpo di lavori ideati nel 2014 e ora visibili per la prima volta anche a Bologna. Si tratta di opere realizzate con materiali eterogenei che, rielaborati poeticamente e collocati negli spazi dell’arte, si fanno «rivelazione» di un modo inedito di considerare il reale. Tutta la riflessione dell’artista ruota attorno al concetto di «inconveniente», inteso come spunto per una riflessione sull’inaspettato, ossia quell’imprevisto che si manifesta senza essere atteso e che al suo rivelarsi suscita stupore, dubbio, interrogativi, e che può essere percepito sia come ostacolo sia, al contrario, come risorsa.

Musica live
Al Bravo Caffè, dalle 22, il chitarrista inglese Tony Remy, gà al Bravo con Sarah Jane Morris, torna a Bologna con il suo personale progetto «Tony Remy & The Stolen Clones» affiancato sul palco dal cantante Noel McCoy e da alcuni ottimi musicisti locali. Tra loro il batterista di Zucchero Adriano Molinari. Remy è da oltre trent'anni figura di spicco nel panorama jazz e funk internazionale. Nella sua lunga carriera ha collaborato con Annie Lennox, Craig David, Pee Wee Ellis, Steps Ahead, Lonnie Liston-Smith, Fred Wesley, Steve Williamson, The Crusaders, John Toussaint, Jack Bruce (Cream), Bluey (Incognito), Jason Rebello e, come detto, Sarah Jane Morris.

Mostre collettive
Contemporary Concept, in concomitanza con Arte Fiera, organizza al Centro Studi Didattica delle Arti una grande mostra dal titolo «DUM.BO - Didattica Underground Metropolitana_Bologna», in cui vengono presentati cinque artisti di calibro internazionale: Gian Luca Beccari, Angelo Bellobono, Giorgio Bevignani, Davide Bramante e Massimo Giacon. Il titolo della mostra, DUM.BO, trae origine dall’omonimo quartiere artistico newyorkesefamoso per la sua anima bohémienne e per il suo fermento artistico sperimentale. Tutti gli artisti presentati in mostra hanno vissuto, lavorato, creato ed esposto nella Grande Mela; molti di loro lo hanno fatto proprio in questo quartiere all’avanguardia di Brooklyn. Citando Angelo Bellobono: «New York rimane ancora oggi uno dei più riusciti esperimenti di antropologia contemporanea; il crocevia dove vite, sogni, successi, vulnerabilità e fallimenti si incontrano e stratificano».

A teatro
All'Arena del Sole - Sala Leo de Berardinis, in scena «Il giorno di un dio». Non si saprà mai se il 31 ottobre 1517 Lutero conficcò veramente sulla porta della Chiesa del Castello di Wittenberg le sue 95 tesi contro la pratica delle indulgenze: resta il fatto che quel giorno l’allora poco più che trentenne Martin Luther stava cambiando non solo la sua ma la vita di tutti noi. Ma oggi cosa rimane nella nostra vita quotidiana, pubblica o privata, di un evento storico che segnò così profondamente l’Europa? In che modo questi testi hanno tracciato il nostro modo di pensare e vivere l’esistenza? Qualcosa di vago, d’indistinto che pur agisce con forza e determinazione segrete, inconsapevoli, indipendentemente dal fatto che si sia atei, cattolici, riformati o semplicemente nulla? Regista colto e raffinato, Cesare Lievi si e ci pone queste domande ne «Il giorno di un dio»: il lavoro, di cui è anche autore, si sviluppa su dodici frammenti che si rapportano, giocano e interagiscono tra di loro alla ricerca di una illuminazione che a sua volta alimenta e rimanda ad altre domande, ad altri dubbi. Regista, drammaturgo e poeta, Cesare Lievi divide la sua feconda attività registica tra Italia, Germania e Austria, paesi nei quali nel corso degli anni, ha diretto decine di allestimenti sia di prosa che di lirica. Già autore di numerose regie per ERT - ricordiamo, tra gli altri, Erano tutti i miei figli di Arthur Miller nel 2002, La brocca rotta di Heinrich von Kleist nel 2003 - Lievi torna a lavorare con il Teatro Nazionale per questo lavoro ambizioso in cui dirige un cast di attori italiani e tedeschi, lavoro che giunge a compimento grazie alla collaborazione con il Teatro di Roma e lo Stadttheater di Klagenfurt (Austria), città che ne ospiterà il debutto assoluto il 5 ottobre 2017, esattamente cinquecento anni dopo il rivoluzionario gesto.

Musica classica
Il direttore Michele Mariotti e la soprano Christiane Karg aprono la Stagione Sinfonica 2018 del Teatro Comunale di Bologna.