«Basta immigrati», e se Fiorella Mannoia avesse trovato i veri colpevoli?
“Riportiamo gli africani in Africa” la proposta arriva dall’artista che ha sorpreso tutti sfogandosi su Facebook

ROMA – La «rossa» cantante da sempre, come molti artisti, si spende in prima persona per il sociale e per iniziative benefiche. Stavolta, però, Fiorella Mannoia ha spiazzato tutti con una posizione che nessuno si sarebbe immaginato di trovare sulla sua pagina ufficiale. «Dite che sono troppi e non possiamo accoglierli tutti. È vero! Facciamo una cosa. Riportiamo tutti gli africani in africa. Però andiamocene tutti, multinazionali, del petrolio, delle armi, del cibo, trafficanti di diamanti, di organi, di coltan, di oro, di rifiuti tossici... andiamocene via dall’africa: francesi, inglesi, olandesi, americani, cinesi, tedeschi, italiani, banche mondiali, fondo monetario, tutti fuori dalle palle!». Lo sfogo, però, è arrivato come commento a un articolo che aveva condiviso riguardante i magistrati francesi che hanno respinto una causa contro almeno 13 soldati francesi in missione di pace nella Repubblica Centrafricana, accusati di abusi sessuali nei confronti di minori africani, «ripagati» con razioni di cibo e beni di prima necessità.
«Lasciamo l’Africa»
Il post è stata l’occasione di esternare il pensiero che ha sorpreso molti suoi sostenitori: «Lasciamo l’africa agli africani e che se la sbrighino da soli, volete che lottino per la propria terra, diamogli la possibilità di farlo, che risolvano i loro problemi tra di loro!» ha scritto la Mannoia che poi ha specificato «Lo sai le nostre economie che fine fanno? Con le pezze al culo! Io sarei d’accordo. Ognuno a casa sua, ma deve valere anche per noi! Anche basta!». Poi, per essere più chiara, in un nuovo post ha sentenziato: «Aiutiamoli a casa loro dite. Certo, si vede come li aiutiamo a casa loro! Riducendoli alla fame, distruggendo interi ecosistemi come stanno facendo multinazionali del petrolio, comprese le nostre, sul Delta del Niger, o come davanti alle coste del Senegal, dove le multinazionali hanno monopolizzato il mare mettendo sul lastrico i pescatori locali, o in paesi dove le multinazionali del cibo requisiscono con la forza i terreni ai contadini per le loro coltivazioni di monocoltura transgenica, li usiamo come discarica di rifiuti tossici, di medicinali scaduti, li sfruttiamo per un pugno di riso nelle miniere di diamanti, di oro, di coltan».
L’accusa agli Stati responsabili
Fiorella Mannoia, oltra alla provocazione, lancia precise accuse: «Dovrebbero rispondere gli stati dove risiedono le multinazionali che lucrano su qui paesi. Dovrebbero rispondere tutti gli Stati che hanno bombardato stati sovrani, uccidendo migliaia di civili e portando caos in ogni posto dove sono andati (Libia compresa). Chiediamo giustamente all'Europa di prendersi le sue responsabilità, allora chiediamo anche agli Stati Uniti di prendersi le sue responsabilità, anche loro dovrebbero prendersene carico. In questo casino in cui ci troviamo, soprattutto noi Italiani che siamo la porta d'ingresso del Meditarraneo, loro hanno la loro parte di responsabilità, tanto quanto noi. Tutti lucrano in Africa, TUTTI». E poi, ancora: «Abbiamo creato, armato, finanziato pazzi sanguinari che sgozzano e ammazzano senza pietà altri poveri esseri umani e ora, fuori controllo dicono che non sanno come fermarli. Ora voi mi venite a dire che riescono a leggere la scritta di un pacchetto di sigarette dallo spazio, hanno eserciti con la più avanzata delle tecnologie e non riescono a fermare quattro pazzi cialtroni incappucciati? Ma a chi la raccontano?».
Fans divisi
«Mancavi solo tu con questi discorsi triti e ritriti» è il commento di una supporter di Fiorella Mannoia al post con cui si è scagliata contro l’immigrazione. Molti altri fans della cantante, invece, condividono l’accusa nei confronti di quanto avviene nel continente africano. «Questo esodo biblico – punta il dito la Mannoia – non si fermerà finchè non si scriveranno delle regole, finchè gli stati non imporranno alle multinazionali un comportamento etico, finchè non capiremo che le risorse vanno distribuite, finchè non si investirà sulla popolazione africana, con acqua, scuole, salute, formazione e indipendenza economica, ma dubito che questo succederà». Poi, in conclusione, arriva la polemica politica: «A Salvini non resterà che andare personalmente e sparare sui barconi, insieme alla Santanchè, ma non mandando l'esercito, troppo comodo, ci devono andare loro, fisicamente, in diretta televisiva». Peccato: dopo le parole importanti, in cui sembrava che avesse indicato le «vere» cause di una migrazione che punta a sconvolgere gli equilibri sociali del continente europeo, la Mannoia si è lasciata andare a un attacco politico – in proporzione – davvero provinciale.
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