Renzi difende ancora il Jobs Act e promette: «Nessuna larga intesa»
Il leader del Pd: «Sono tutti bravi a fare promesse con numeri mirabolanti, Berlusconi con a fianco la Lega ci ha portato a un passo dalla bancarotta»
ROMA - «Il Jobs act ha dato la spinta alla ripartenza ma non è sufficiente. Sono tutti bravi a fare promesse con numeri mirabolanti, Berlusconi con a fianco la Lega che stava nel governo dello spread ci ha portato a un passo dalla bancarotta». Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi intervistato da Massimo Giannini a 'Circo Massimo' su Radio Capital. «Non so come possa Berlusconi negare la realtà dei fatti. Non ho mai detto che è un pericolo per la democrazia - ha aggiunto Renzi - ma dal 2008 al 2011 con il governo di Berlusconi e della Lega ha vissuto una crisi devastante. Il milione di posti di lavoro promessi da lui, li abbiamo realizzati noi. Berlusconi alla prova del governo ha fallito».
Nessuna larga intesa
Quanto al Jobs act «il problema non sono le tipologie contrattuali o l'articolo 18 ma come creare una rete di protezione per cui se perdi il lavoro hai una rete di protezione, ti fai la formazione e poi quando arriva una proposta di lavoro la accetti, non devi stare a casa», ha concluso Renzi. Il segretario del Pd, esclude «assolutamente» un governo di larghe intese con Silvio Berlusconi e «voglio dire ai cittadini che più voteranno Pd e centrosinistra più lo spettro e il rischio delle larghe intese si allontanerà».
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