19 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Bankitalia

Bankitalia, Monti difende Visco: il suo ruolo cruciale nella crisi del 2011

Le parole del senatore a vita ed ex premier Mario Monti durante il dibattito in aula al Senato sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in vista del Consiglio europeo, difendendo il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco

Mario Monti con il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco
Mario Monti con il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco Foto: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO ANSA

ROMA - "Non sono stato sorpreso che il Pd abbia promosso una mozione sul tema importante, delicato di Bankitalia, sono sorpreso che 213 deputati se la siano sentiti di approvare quella mozione». Lo ha detto il senatore a vita ed ex premier Mario Monti durante il dibattito in aula al Senato sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in vista del Consiglio europeo, difendendo il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. E aggiunge: "Ci rendiamo conto che sono temi che riguardano anche l'Europa inestricabilmente?». Monti ha ricordato il ruolo di Visco quando lui era premier: "Il governatore della Banca d'Italia, a fine 2011, con i suoi uomini ha avuto un ruolo fondamentale, di concerto con il governo e senza intaccare l'autonomia di Bankitalia, un ruolo fondamentale per portare sui tavoli europei la proposta di scudo antispread senza la quale non ci sarebbe stata neppure la successiva soluzione aperturista della Bce nei confronti dell'Italia che l'ha presa come una manna che fosse destinata a non terminare mai. Il ruolo di Bankitalia è stato cruciale".

"C'è bisogno di scrivere una nuova pagina"
«La nostra mozione dice che c’è bisogno di scrivere una pagina nuova, chi sarà il governatore e le scelte che faranno il governo e autorità preposte avrà pieno rispetto istituzionale da parte del Pd. Ma ieri la mozione l’ha votata il Pd sulla base delle indicazioni del governo» ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi a Recanati tornando sul tema di Bankitalia. «La mozione votata ieri – ha aggiunto – riguarda Banca d’Italia, il suo passato e il suo futuro, è la mozione che il governo ci ha chiesto di riformulare e che abbiamo accettato di riformulare in spirito di collaborazione quindi non c’è nessuno scontro con il governo. Certo c’è una discussione in queste ore sul futuro di Banca d’Italia, per quello che ci riguarda non tocca al Pd decidere il nome del governatore: lo decideranno le autorità preposte».

Renzi: "Il governo era d'accordo"
Intanto fonti di Palazzo Chigi hanno provato a smentire le ricostruzioni di vario segno apparse sui quotidiani in merito alla vicenda Bankitalia. Le stesse fonti sottolineano che sul tema della Banca d’Italia e decisioni del Presidente del Consiglio saranno basate sulle prerogative a lui attribuite dalla legge ed ispirate esclusivamente al criterio di salvaguardia dell’autonomia dell’Istituto. In una intervista al «Qn», il segretario del Pd Matteo Renzi, in tema di Bankitalia, ha invece dichiarato: «Il governo non era semplicemente informato: era d’accordo. La mozione parlamentare non solo era nota al governo, ma come sa chi conosce il diritto parlamentare questa mozione prevedeva che il governo desse un parere. Che c’è stato. Ed è stato positivo. L’esecutivo è composto da persone serie, non danno parere positivo senza sapere di cosa stanno parlando. Dunque: è evidente che il governo sapesse e che anche fosse d’accordo». Renzi ha ribadito che «noi rispetteremo qualunque scelta verrà fatta dalle autorità preposte sul nome del prossimo governatore. Auspico che scelgano la persona migliore: se il governo riterrà che la persona migliore sia l’attuale governatore, ne prenderemo atto. Ma il rispetto istituzionale non significa non chiedere chiarezza rispetto a ciò che è successo. Noi abbiamo la coscienza a posto, spero che tutti possano dire lo stesso».