Il New Yorker come Fiano e la Boldrini: «L'Italia abbatta i monumenti fascisti»
Nella polemica, che tiene banco ormai da diverse settimane, a proposito dell'atteggiamento da tenere (per legge) nei confronti di eventuali simboli del fascismo, si inserisce anche un autorevole quotidiano newyorkese, il New Yorker

NEW YORK - Nella polemica, che tiene banco ormai da diverse settimane, a proposito dell'atteggiamento da tenere (per legge) nei confronti di eventuali simboli del fascismo, si inserisce anche un autorevole quotidiano newyorkese, il New Yorker. Dopo gli appelli della presidente della Camera Laura Boldrini ad abbattere i monumenti fascisti e la legge contro la propaganda nera voluta dal parlamentare Pd Emanuele Fiano, il New Yorker cita il caso dell'Italia stupendosi come nel Belpaese siano ancora in piedi obelischi e simboli del passato fascista. In un articolo pubblicato lo scorso 5 ottobre sul sito del magazine, Ruth Ben-Ghiat, docente di storia e studi italiani presso la New York University, tiene a marcare le differenze con ciò che accade in altri Paesi, che hanno dimostrato una certa determinazione a rimuovere i segni di precedenti regimi illiberali.
Le critiche e lo stupore del New Yorker
In Italia, invece, ciò non è accaduto: un'evidenza apparsa particolarmente incomprensibile agli occhi degli americani. In particolare il giornalista ha fatto riferimento al Palazzo della Civiltà Italiana al'Eur, descritto come «una reliquia di un'aberrante aggressione fascista», e si stupisce di come «lungi dal prendervi le distanze in Italia viene celebrato come una icona modernista».Non solo: la firma del New Yorker sottolinea che, nel 2004, fu riconosciuto come «sito di interesse culturale», nel 2010, fu completata una parziale ristrutturazione e cinque anni dopo la casa di moda Fendi vi trasferì il suo quartier generale.
Un approccio alla storia molto diverso
Il New Yorker si chiede: «Perché gli Stati Uniti si sono impegnati in un processo di smantellamento dei monumenti relativi al suo passato, la Francia ha rinominato le strade relative al politico con legami nazisti Marshall Pétain e invece l'Italia non fa nulla?». In effetti, che esista un approccio diverso tra Italia e Usa alla storia non ci piove. Lo dimostrano, negli ultimi tempi, le tante notizie di abbattimenti di monumenti di sudisti, ma addirittura dell'italiano che ha scoperto l'america, Cristoforo Colombo, divenuto suo malgrado il simbolo di una colonizzazione spietata e indifferente ai diritti delle popolazioni autoctone. Addirittura, si è discussa l'opportunità di eliminare la celebrazione del Columbus Day, cosa che in realtà è negli Usa argomento di dibattito non da oggi: lo dimostra il fatto che, quando era ancor presidente, Barack Obama avesse individuato la necessità di pronunciare un discorso molto equilibrato sul tema, facendo riferimento anche ai nativi. Donald Trump, invece, ha voluto marcare la distanza con il suo predecessore, celebrando il valore dell'esploratore genovese e rimarcando il profondo legame tra Italia e Stati Uniti.
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