26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Ius soli

Ius soli, Delrio ci spera ancora e fa lo sciopero della fame

Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha aderito allo sciopero della fame a staffetta per sostenere la discussione in Aula e la fiducia sullo ius soli

ROMA - «Ma quale pressing sulla maggioranza, ma quale ricatto? Ho solo risposto all'appello di un gruppo di insegnanti. La loro mi pare una bella iniziativa per riflettere in modo mite, pacato e tranquillo sul tema dei diritti. Non capisco il vostro stupore, davvero». Così Graziano Delrio, a quanto riferisce il Corriere della Sera, dopo che il senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della commissione diritti umani a Palazzo Madama, ha fatto sapere che anche il ministro delle Infrastrutture ha aderito allo sciopero della fame a staffetta che inizia oggi per sostenere la discussione in Aula e la fiducia sul provvedimento dello ius soli. «Non esagerate» minimizza Delrio «si tratta di digiunare un giorno solo. Gli scioperi della fame veri li faceva Gandhi, il faceva Pannella, li facevano le suffragette inglesi all'inizio del secolo scorso. Io mi limiterò ad appoggiare, per un giorno che non so ancora quale sarà, l'iniziativa degli insegnanti. Perché alla fine il tema più importante è quello dei diritti dei bambini a scuola. Si dice sempre che la politica dovrebbe raccogliere le iniziative che partono dalla società civile. Poi, per una volta che succede, vi stupite tutti?».

Delrio ha ancora speranza
Delrio non perde le speranze sull'approvazione dello ius soli, nonostante sembra ormai che il governo abbia rinunciato a combattere una battaglia invisa alle opposizioni e alla stessa opinione pubblica. «I tempi ci sono», afferma. «Se vogliamo, la legge può essere approvata prima della fine della legislatura.c Lo sciopero della fame è un'iniziativa pacata ma questo non vuol dire che sia tanto per fare». Resta il fatto che alla fine è stato il presidente del consiglio Paolo Gentiloni a dover frenare: «E questa iniziativa serve proprio a trovare quei voti che ancora mancano e che farebbero passare una scelta di civiltà».

Giorni decisivi
«Questi sono giorni decisivi per la sorte dello ius soli: è necessario impedire che si chiuda lo spiraglio, pur esile, che sembra essersi aperto», ha sottolineato Manconi. «L'iniziativa - ha spiegato il senatore democratico - raccoglie il testimone del digiuno attuato il 3 ottobre da oltre 900 insegnanti in tante scuole italiane a sostegno del provvedimento. Dopo l'approvazione della nota di aggiornamento al Ded si apre una finestra. La legge di stabilità arriverà in Senato verso la fine di ottobre: vi sono due settimane di tempo per ricercare i numeri necessari alla fiducia sullo ius soli. In questo tempo si svolgerà la nostra iniziativa di digiuno a staffetta».