Gentiloni: «Mi auguro non degeneri situazione in Catalogna, Onu torni in Libia»
«Non si risponde alle sfide con i muri, si risponde con un lavoro comune» ha detto il premier a margine dei lavori dell'assemblea delle Nazioni Unite
NEW YORK - «Non si risponde a queste sfide con i muri, si risponde con un lavoro comune». Lo ha detto il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, parlando con i giornalisti dalle Nazioni Unite a margine dei lavori dell'assemblea generale. «Oggi è una occasione per misurare il metodo di lavoro multilaterale per affrontare le principali sfide che abbiamo davanti», ha continuato Gentiloni che oggi avrà bilaterali con il capo del governo libico Fayez al-Sarraj, la premier britannica Theresa May e il presidente sud coreano Moon Jae-in.
«Penso che sia una questione interna alla Spagna, mi auguro che non abbia evoluzioni preoccupanti». Lo ha detto il premier rispondendo a una domanda sulla situazionein Catalogna. L'obiettivo è «proporre, chiedere, sollecitare all'Onu di tornare in forze in Libia, sia per il processo di pace sia per l'emigrazione perchè le condizioni di rifugiati e migranti in Libia hanno bisogno di essere sorvegliate e migliorate, sui diritti umani sono in alcuni casi vergognose e scandalose», ha detto il presidente del Consiglio. «Il punto di vista europeo di un approccio multilaterale - ha aggiunto - io credo che debba farsi sentire in questa fase, naturalmente promuovendo un'intesa tra tutti i principali Paesi, G7, Consiglio di sicurezza. Se non si lavora insieme è difficile affrontare le sfide di questo momento».
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