29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Immigrazione e Ong

Migranti, impedito alla nave di Medici senza Frontiere di sbarcare a Lampedusa

Come promesso dal Viminale, la nave di Medici senza Frontiere, che non ha firmato il Codice di condotta per le ong, non ha potuto attraccare a Lampedusa: i migranti sono dunque stati trasferiti al largo sulle imbarcazioni della Guardia Costiera

La nave di Medici senza Frontiere
La nave di Medici senza Frontiere Foto: ANSA/POLIZIA DI STATO ANSA

ROMA - Dopo il sequestro della nave Iuventa di una ong tedesca, sospettata dalla procura di Trapani di contatti con gli scafisti, ora nell'occhio del ciclone c'è anche Medici senza Frontiere, la più grande ong che non ha firmato il codice di condotta proposto dal Viminale. E mentre si parla di un possibile coinvolgimento dell'organizzazione nell'inchiesta della procura, anche le procedure dei salvataggi in mare subiscono un netto cambio di rotta. Sono infatti giunti in serata a Lampedusa i 127 migranti che erano a bordo della nave Prudence di Medici senza frontiere. A portarli nell'isola, dopo un trasbordo dalla nave di Msf, due imbarcazioni della Guardia Costiera classe 300 uscite a 33 miglia dall'isola fuori dalle acque territoriali.

Nave mai giunta a Lampedusa
La nave di Msf non è dunque mai arrivata a Lampedusa: il Viminale ha dunque mantenuto la parola. Ieri lo stesso ministro Marco Minniti aveva ribadito che le ong che non sottoscrivono il codice 'sono fuori del sistema di soccorso'. Nel pomeriggio si era invece ipotizzato uno scalo della stessa nave a Lampedusa. Le squadre della Guardia Costiera libica hanno intanto tratto in salvo 600 migranti davanti alle coste del paese. La principale operazione di salvataggio, si legge su media online, è avvenuta al largo di Sabratah dove sono state salvate 462 persone che erano a bordo di due gommoni. Tra loro, tunisini, marocchini, algerini, libici e sudanesi. I migranti, tra cui anche alcuni bambini, sono però stati immediatamente arrestati. Un altro gruppo di 128 migranti, tra cui si trovavano molte donne e bambini è stato tratto in salvo a nord di Sabratah. Infine 43 migranti di Pakistan ed altri paesi arabi e anche diverse famiglie libiche sono state salvate dalla Guardia Costiera libica al largo di Misurata alle prime ore di venerdì.

L'incontro di martedì
Il presidente libanese Ghassan Salamè, inviato Onu per la Libia, martedì mattina incontrerà il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Quella di martedì sarà un'importante occasione di una valutazione approfondita del quadro politico libico  dopo gli incontri di sabato di Salamè a Tripoli, dove ha incontrato il capo del governo di unità, Fayez al Sarraj, e il ministro degli Esteri, Mohamad al Taher Siala. Il libanese Salamè ha assunto l'incarico lo scorso 22 giugno prendendo il posto dell'ex inviato Onu, Martin Kobler.