20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Libia

Libia, via libera della Camera alla missione navale italiana

Via libera dall'aula della Camera alla risoluzione della maggioranza alla missione navale italiana in Libia. I voti favorevoli sono stati 328, quelli contrari 113, 22 gli astenuti.

Camera dei deputati
Camera dei deputati Foto: Angelo Carconi ANSA

ROMA - Via libera dall'aula della Camera alla risoluzione della maggioranza alla missione navale italiana in Libia. I voti favorevoli sono stati 328, quelli contrari 113, 22 gli astenuti. Tra coloro che hanno votato a favore, c'è Forza Italia. Nello spiegare le ragioni di questa scelta, la parlamentare Mara Carfagna ha definito l'atteggiamento del partito "responsabile", come sempre avvenuto, afferma, in fatto di missioni internazionali. "Nonostante questo atteggiamento responsabile il nostro giudizio nei confronti della politica estera del Governo Gentiloni rimane severo. Perché l'Italia è l'unica porta aperta sul Mediterraneo per chi vuole entrare in Europa», ha affermato. "E lo è anche - aggiunge - in virtù di accordi accettati da Matteo Renzi. A nostro avviso uno Stato sovrano ha il dovere di fare delle scelte, di presidiare i suoi confini e di garantire sicurezza e legalità sia nell'interesse dei suoi cittadini, che di chi viene accolto. Uno Stato deve decidere 'chi può entrare' e chi no'. E' un principio basilare per un Paese civile e democratico ma sembra che alla sinistra sia totalmente sconosciuto", ha osservato Carfagna. Secondo cui è giunto il momento di dire basta «ad un'immigrazione che viene subita e non gestita»

In disaccordo Si 
In netto disaccordo, invece, Sinistra Italiana-Possibile. «La missione in Libia è un'avventura. Una missione sbagliata, senza una cornice legale, che rischia di minare ulteriormente la stabilità libica", ha dichiarato Erasmo Palazzotto. "Una risposta all'iniziativa francese di Parigi che anticipa un vero e proprio intervento militare in caso di precipitazione del conflitto. Il problema vero non è a Tripoli, la causa dell'instabilità della Libia si trova a Parigi. Sinistra Italiana-Possibile vota contro»«Il supporto alla Guardia Costiera Libica», prosegue Palazzotto, «è in evidente contrasto con le norme del diritto internazionale e prefigura una forma surrogata di respingimenti collettivi in mare vietati dalle convenzioni internazionali. Convenzioni a cui il nostro paese ha aderito - ha sottolineato -. Questo simil blocco navale è un cedimento del PD alla cultura della destra, l'ultimo tassello di un processo di scivolamento sul piano culturale di fronte al fenomeno migratorio come dimostrano le limitazioni imposte alle Ong sui salvataggi di vite umane e l'assenza assoluta di vincoli sul rispetto dei diritti umani per la Guardia Costiera Libica finanziata dal nostro Governo. L'Italia realizzerà un blocco navale nei confronti dei barconi dei disperati». "Non li stiamo aiutando a casa loro, ma li stiamo bloccando a casa loro - ha concluso -. Sinistra Italiana-Possibile è l'unico gruppo parlamentare a votare contro l'autorizzazione della missione in acque territoriali libiche».

Astenuta FdI
A margine del voto in aula il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha spiegato le motivazioni per cui si è astenuta al voto sulla missione italiana in supporto alla Guardia Costiera libica. "Dopo aver riempito l'Italia di immigrati clandestini oggi il Pd arriva in aula e sostanzialmente ammette di aver sbagliato tutto e che avevamo ragione noi "pericolosi populisti"», ha osservato. «Fratelli d'Italia ha scelto di astenersi sull'iniziativa in Libia perché la missione ha dei contorni troppo poco chiari per poter dare un voto favorevole ma volevamo comunque dare un voto di incoraggiamento al governo perché per la prima volta ammette che bisogna bloccare i flussi migratori». Il leader di Fdi ha poi risposto a una domanda sulle Ong: «Penso sia scandaloso il comportamento di alcune organizzazioni non governative, che scelgono di non accettare alcune regole molto blande che il governo prova a concordare con loro. Penso che non si possa consentire a chiunque di favoreggiare l'immigrazione clandestina e che se queste ONG si comportano cosi si debbano sequestrare le loro navi e denunciare i loro equipaggi, perché quello è fiancheggiamento dell'immigrazione clandestina».