Mario Giro, vice ministro degli esteri italiani, si rallegra per l’esplosione demografica in Africa
Secondo il vice ministro degli esteri Mario Giro, dovremmo rallegrarci dell'esplosione demografica dell'Africa, la cui popolazione nel 1950 ammontava a 221 mln di persone, e oggi siamo a quota 1250. Rallegrarci di cosa?
ROMA - La popolazione africana nel 1950 ammontava a 221 milioni di persone, oggi di milioni se ne contano 1250; quindi negli ultimi 67 anni abbiamo avuto un aumento di quasi il 600% e si prevede, per il 2050, che la popolazione del continente raggiunga i 2,5 miliardi. Questi dati sono stati recentemente pubblicati dal Dipartimento Affari Sociali ed Economici dell'Onu. Si tratta naturalmente di dati che creano apprensione in tutti i governi del mondo tanto che Emmanuel Macron ha commentato: «La sfida attuale è contenere le nascite in quegli stati in cui si contano 7-8 figli per donna». Ancor più incisiva la sua collega Ulla Tornaes, ministra danese per la cooperazione, che ha promesso che il proprio paese incrementerà i fondi per il controllo della nascite nelle aree a sud del Mediterraneo per contribuire in questo modo a attenuare la pressione migratoria verso l'Europa. Chi, invece, è andato decisamente contro corrente è stato Mario Giro, vice ministro degli Esteri con delega alla cooperazione, che al Corriere della Sera ha dichiarato «ce ne dobbiamo rallegrare».
Schiavitù?
Il nostro, desideroso di lisciare il pelo al pensiero benpensante, ha subito tirato in ballo la schiavitù: «La tratta degli schiavi ha spopolato il continente africano, l'Africa ha enormi territori disabitati, è l'unico continente che abbia nuova terra arabile». Non dubitiamo che sia così ma considerando che nel 2017 si registrerà il record di sbarchi nel suolo italiano, superando le 200.000 unità, la sensazione è che i giovani africani non abbiano tutta questa intenzione di mettersi ad arare i propri campi ma preferiscano migrare in Europa che percepiscono come un continente dal benessere diffuso e facilmente raggiungibile.
Miraggio
In ogni caso, il problema dell'innalzamento della temperatura globale affligge l'Africa più che altre zone, con un acuirsi dei problemi legati alla siccità ed un progressivo allontanamento delle persone verso le città dove è più facile venire a trovarsi senza un effettivo radicamento ed in caso di limitatezza di risorse essere affascinati dal miraggio dell'emigrazione in Europa, addirittura sopportando un viaggio costoso e pericoloso come quello che va affrontato per superare il Mediterraneo.
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