Immigrazione, arrestato funzionario prefettura di Catanzaro per favori a coop di accoglienza
Una funzionaria della Prefettura di Catanzaro, Natina Renda, di 53 anni, ed un imprenditore, Salvatore Lucchino (73), sono stati posti agli arresti domiciliari dalla squadra mobile per corruzione. Al centro delle indagini, favori a coop di accoglienza
CATANZARO - Questa volta Mafia Capitale non c'entra. Questa volta, l'ennesima dimostrazione di quanto l'accoglienza possa diventare anche un business e una fucina di illegalità viene da Lamezia Terme, dove una funzionaria della Prefettura di Catanzaro, Natina Renda, di 53 anni, ed un imprenditore, Salvatore Lucchino (73), sono stati posti agli arresti domiciliari dalla squadra mobile per corruzione. Secondo quanto sostiene l'accusa, il «prezzo» pagato sarebbe stato un immobile a Feroleto Antico e la promessa di denaro. L'immobile è stato sequestrato.
L'indagine
L'indagine, coordinata dal pm Paolo Petrolo, del gruppo reati contro la pubblica amministrazione coordinato dall'aggiunto Giovanni Bombardieri della Procura diretta da Nicola Gratteri, ha però preso le mosse dalla convenzione, stipulata il 29 dicembre 2014, tra la società cooperativa Gianal Srl gestita dall'imprenditore e la Prefettura, a seguito di una gara d'appalto bandita per la gestione dell'accoglienza dei migranti richiedenti asilo.
L'accusa
Secondo le indagini, Lucchino avrebbe stretto una relazione con la funzionaria della Prefettura Renda, che all'epoca lavorava al Settore Immigrazione Rifugiati, e che, nel 2015, ha ceduto alla Renda un immobile.
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