19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
In mezzo alle polemiche

Ius soli, oggi in aula al Senato. M5s annuncia l'astensione

Oggi approda in Senato la proposta di legge sullo ius soli, e già si preannuncia una giornata politica ricca di polemiche. Soprattutto perché il Movimento Cinque Stelle ha annunciato la sua astensione

Manifestazione a favore dello ius soli davanti al Pantheon a Roma
Manifestazione a favore dello ius soli davanti al Pantheon a Roma Foto: Angelo Carconi ANSA

ROMA - Sarà una giornata politica ricca di polemiche, quella di oggi, visto che il ddl sullo ius soli approda finalmente all’esame dell’aula del Senato. La decisione di non dare mandato al relatore è stata presa dalla commissione Affari costituzionali del Senato, che, constatato l’enorme numero di emendamenti presentati, quasi 8mila, ha visto tutti i gruppi concordare su questa scelta. Lo conferma il presidente della commissione, Salvatore Torrisi di Ap: «La decisione è stata presa da tutti, dopo aver constatato l’impraticabilità di proseguire l’esame in commissione. Il passaggio in aula senza relatore è stato condiviso da tutti, anche dal senatore Calderoli, della Lega».

Contrario centrodestra, M5s si astiene
Sul provvedimento – che vede solido l’asse Pd-Si-Mdp favorevole al riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri nati in Italia, e fortemente contrario lo schieramento di centrodestra, con Maurizio Gasparri di Fi che giura: «Impediremo l’approvazione» – è piombata nel pomeriggio la presa di posizione del Movimento 5 Stelle che ha annunciato ufficialmente la propria astensione sul provvedimento, con un post sul blog di Beppe Grillo: «Quello che ci propinano è un pastrocchio all’italiana che vuol dare un contentino politico a chi ancora si nutre di ideologie. Concedere la cittadinanza italiana significa concedere la cittadinanza europea, quindi un tema così delicato deve essere preceduto da una discussione ed una concertazione con gli stati dell Unione europea, per avere regole uniformi. Per questi motivi il MoVimento 5 stelle, coerentemente con quanto già fatto alla Camera, sul tema dello Ius Soli esprimerà voto di astensione». Una presa di posizione che getta ombre sull’approvazione del provvedimento, visto che al Senato il voto di astensione vale come negativo e vista la posizione non definita da parte dei centristi di Ap.

Pd contro Grillo: giravolta opportunista
Immediata la reazione all’annuncio dei pentastellati da parte del Pd, che sottolinea la «giravolta opportunista», che giunge subito dopo la presa di posizione della sindaca di Roma, Virginia Raggi sullo stop agli immigrati a Roma, conseguenza verosimilmente dell’esito delle elezioni amministrative, dove il M5S ha subito una brusca frenata, a fronte degli ottimi risultati del centrodestra. «Per chiarire: astensione al Senato è voto contrario. Quindi Grillo e M5S votano come la Lega contro lo Ius Soli, una legge di civiltà», tuona per prima il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro. «Apprendiamo con sorpresa che il M5s ha deciso di coinvolgere anche il disegno di legge sullo ius soli nella sua giravolta di queste ore sul tema dei migranti, fatta per biechi scopi elettorali», rilancia Giorgio Pagliari, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali del Senato. «Come Grillo ben sa e alla faccia dell’essere ‘francescani’, il disegno di legge è finalizzato a riconoscere il diritto di cittadinanza ai figli nati in Italia da genitori immigrati e che abbiano qui frequentato le scuole». E prosegue: «Si tratta di giovani che parlano italiano, si sentono italiani e sono di fatto italiani, ai quali viene riconosciuto finalmente un diritto sacrosanto e non di migranti che arrivano in queste ore sui gommoni. Tanto è vero che il M5s alla Camera non si è opposto e si è astenuto, mentre al Senato il voto di astensione annunciato oggi da Grillo vale come voto contrario». Per Pagliari le motivazioni «portate da Grillo sono ridicole, utili solo a tentare di mascherare un’operazione elettorale. E pensare che i senatori del M5s hanno più volte incontrato questi ragazzi di ogni colore, italiani a tutti gli effetti, assicurando loro un sostegno che oggi viene meno».

Ex M5s all'attacco
Sul piede di guerra anche Luis Alberto Orellana, senatore ex M5s cacciato qualche tempo fa: «Nugnes, Airola, Martelli, Buccarella, anche la Taverna, non ce li vedo a votare contro una cosa del genere», uno «ius soli temperato che dà diritti a ragazzini che hanno le scuole in Italia, un lungo percorso", "per quello che ne so, viene loro imposto dall'alto" ha dichiarato in una intervista a Repubblica, aggiungendo che «il Movimento è diventato un partito opportunista». Perchè? «Guardano i sondaggi, vedono che il 'daje' al migrante paga, e si astengono. Il che li avvantaggia due volte» spiega Orellana, «danno un messaggio preciso a destra, ma con l'astensione - se i sondaggi dovessero girare al contrario - tra qualche mese potranno dire che no, la legge non era fatta bene. L'importante è distinguersi dal voto di tutti gli altri. Da quello del Pd come da quello del centrodestra». I senatori che volevano abolire il reato di immigrazione clandestina non si oppongono «perché adesso ci sono le candidature. Dopo quattro anni in cui hai ingoiato rospi anche peggiori di questo, rischi di perdere il secondo giro per lo Ius soli? Glielo dico io, no». Secondo Orellana «è chiaro che il Movimento sta lavorando» a un accordo post voto con la Lega Nord.