25 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Pezzi usciti su La Stampa e su Affaritaliani.it

«M5s a caccia di poteri forti per la squadra di governo», ma è davvero così?

Avvicinamento all'élite? Apertura ai «poteri forti»? Ma la ricerca di nomi credibili e spendibili per la squadra di governo è solo un segno della maturazione del Movimento Cinque Stelle

Il leader M5s Beppe Grillo
Il leader M5s Beppe Grillo Foto: ANSA/TOMMASO CROCCHIONI ANSA

ROMA - Il Movimento Cinque Stelle comincia a prepararsi all'ipotesi di guidare l'Italia con qualcosa di più di un «cambio look»: perché, stando a quanto riportato da Giuseppe Salvaggiuolo della Stampa, i pentastellati (dei piani alti), con Davide Casaleggio in prima fila, starebbero facendo scouting per formare la prossima classe dirigente. Attingendo proprio laddove dicevano che non avrebbero attinto: quella che La Stampa chiama «l'élite» e Affaritaliani.it, che in un articolo di Marco Zonetti commenta l'indiscrezione della Stampa, definisce «i poteri forti». La tesi di fondo che accomuna le due testate è proprio questa: che cioè il Movimento, dopo la «catastrofe romana» a firma di Virginia Raggi, si sia persuaso a dover scendere a patti con il potere per creare una «riserva repubblicana» spendibile in ministeri, Authority, istituzioni di garanzia, enti e aziende pubbliche. Dove non varrà il vincolo di militanza. La strategia attualmente prescelta da Grillo, Casaleggio e una manciata di altri Parlamentari sarebbe quella di «nomine, convegni, blog».

Le nomine
Le «nomine», secondo La Stampa, passerebbero innanzitutto per Roma, dove la Raggi, scrive Salvaggiuolo, sarebbe stata esautorata da Grillo e Casaleggio, che avrebbero avocato la scelta dei manager delle aziende municipali, Ama (rifiuti) e Acea (acqua, energia). Per la presidenza Acea la scelta è ricaduta sull’avvocato di fiducia Luca Lanzalone, genovese. Per l’amministratore delegato, esponenti romani del M5S avrebbero chiesto consiglio ad Aurelio Regina, già vicepresidente di Confindustria, uomo di raccordo tra i poteri capitolini. Il prescelto è Stefano Antonio Donnarumma, manager noto, scrive La Stampa, gradito a Caltagirone.  Quanto ad Ama, come presidente e amministratore è stato designato Lorenzo Bagnacani, manager emiliano già voluto da Pizzarotti e Appendino per le aziende rifiuti di Parma e Torino, scelto con l’imprimatur di Walter Ganapini, ambientalista storico stimato da Grillo. Anche gli altri due membri del Cda sono esperti del settore: Andrea Masullo è un esponente dell’ambientalismo cattolico romano; Emmanuela Pettinao della fondazione dell’ex ministro verde Edo Ronchi. 

Convegni
Poi, prosegue il quotidiano torinese, ci sarebbe lo scouting perseguito con convegni tematici. Così, l'M5S avrebbe dialogato di recente con gli economisti Mariana Mazzucato (University College London, neokeynesiana stimata anche da D’Alema), Giovanni Dosi (Sant’Anna di Pisa), Pasquale Tridico (Roma Tre), Corrado Spinella, fisico del Cnr, e Paolo De Ioanna. Un nome che, nelle indiscrezioni di stampa, fa scalpore, visto il curriculum: Consigliere di Stato, capo di gabinetto di Ciampi e Padoa-Schioppa, figura di peso nei Palazzi romani. Altro nome, quello di Vito Cozzoli, alto funzionario della Camera, già capo di gabinetto allo Sviluppo Economico con Federica Guidi, rimosso da Calenda, il quale, alla presentazione del suo libro, ha invitato Luigi Di Maio presso il Centro studi americani.

Magistrati
Tra i magistrati, secondo La Stampa graviterebbero nell'orbita d'interesse del Movimento Sergio Santoro, già capo di gabinetto con Alemanno, Oberdan Forlenza, Stebastiano Ardita, presente al convegno di Ivrea e pm siciliano con cui Piercamillo Davigo ha fondato la corrente togata Autonomia e Indipendenza. Nella lista anche Raffaele Cantone, che sarà protagonista del prossimo convegno del M5S, insieme a Davigo e a due magistrati antimafia siciliani: Nino Di Matteo, pm del processo Stato-mafia, e Gioacchino Natoli, pm del processo Andreotti.  Infine, La Stampa cita anche il presidente emerito della Consulta Ugo De Siervo e due membri degli organi di autogoverno dei magistrati amministrativi (Giuseppe Conte) e contabili (Giacinto Della Cananea), invitati a un convegno alla Camera. Questi ultimi due, pur meno noti al grande pubblico, sarebbero vicini alle alle élite.

Le interviste sul blog
Quindi, i giuristi, tra i quali La Stampa cita Franco Modugno per la Corte costituzionale e Alessio Zaccaria per il Csm. Tra le interviste sul blog di Grillo, spiccano quelle ad Alfonso Celotto docente a Roma Tre, e allievo di Modugno, e a Valerio Onida, presidente emerito della Consulta. Vengono poi citati altri esperti: dal fisico Valerio Rossi Albertini ai sociologi del lavoro Domenico De Masi e Giuseppe Della Rocca; dallo scienziato Guido Silvestri al politologo Alberto Aubert. Paolo Magri (direttore dell’Ispi, docente bocconiano e segretario italiano della Commissione Trilateral) è stato relatore al convegno di Ivrea. 

La fine? No, l'inizio
E' quindi Affaritaliani.it ad «esplicitare» il senso del pezzo: il Movimento Cinque Stelle, accusa Marco Zonetti, apre ai «poteri forti», il tutto «quasi all'insaputa dei 'poveri' attivisti un po' sgarrupatelli, un po' macilenti, un po' ingenui che continuano imperterriti ad allestire banchetti, a montare gazebo, a diffondere volantini spesso sgrammaticati»«E' la fine del Movimento», tuona l'articolo. E' davvero così? Piuttosto, si potrebbe affermare che il Movimento è cresciuto, è diventato più consapevole di sé, dei propri limiti e di ciò che occorre per governare un Paese. Non è un caso che tutti i suoi oppositori l'abbiano sempre attaccato proprio per quelli che Zonetti chiama i «poveri attivisti un po' sgarrupatelli»: come può un operaio governare un Paese, si chiedevano? Oggi, i cinque stelle sembrano pronti a rispondere a questa domanda. Gli attivisti rimangono la forza del Movimento, i guardiani della sua natura di forte alternativa politica. Poi bisognerà formare una squadra di governo credibile, professionale, consapevole, che porti avanti lo «spirito» originario della creatura politica del duo Grillo-Casaleggio. E' la fine del Movimento, insomma? No, forse è l'inizio di un Movimento pronto a governare.