23 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Il M5S rilancia

Virginia Raggi e il colpo di fulmine con la metro D che potrebbe cambiare Roma

Il Campidoglio ha chiesto al Governo di finanziare la realizzazione della quarta linea metropolitana capitolina che collegherebbe la zona di Talenti al centro di Roma

La sindaca di Roma, Virginia Raggi.
La sindaca di Roma, Virginia Raggi. Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA – Il Movimento 5 stelle a Roma punta sulla metro D. Il Campidoglio ha chiesto infatti al Governo di finanziare la realizzazione del progetto della quarta linea della metropolitana capitolina. L'opera è stata inserita, come rivelano fonti vicine all'assessore alla Mobilità, Linda Meleo, nella bozza del nuovo Pums, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile.

Riecco la metro D
A volte ritornano. E' il caso del progetto della quarta linea dell'underground romano, la metro D. Dopo aver visto la luce per la prima volta durante l'era Veltroni – erano appena iniziati gli anni Duemila – la realizzazione dell'opera si arenò poco dopo per l'apertura di un contenzioso legale da 462 milioni di euro tra il Comune di Roma e la società che ne aveva vinto l'appalto, Condotte Spa. E fino a oggi non se ne era saputo più nulla. Finché il Campidoglio, guidato dalla giunta Raggi, non ha deciso di resuscitare il progetto e inserirlo nella «lista della spesa» dei finanziamenti capitolini da sottoporre all'approvazione del Governo.

L'idea della giunta Raggi
Ora la palla passa perciò al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che dovrà valutare se supportare o meno questa grande opera pubblica. Il piano originario della metro D prevede che la nuova linea colleghi la zona di Talenti all'Eur passando per il centro storico della città – incrociando anche la stazione della metro A di piazza di Spagna al fine di promuovere lo scambio con la prima linea capitolina – come Trastevere e Piazza Venezia. All'Eur, poi, la metro D si ricongiungerebbe anche alla linea B rompendo l'isolamento di uno dei quartieri meno collegati di Roma. «È un’opera che ci interessa, noi non vogliamo accantonarla», ha spiegato il consigliere pentastellato e presidente della commisione trasporti, Enrico Stefàno.

Un «colpaccio» per il M5S
Ma potrebbero essere previste delle varianti rispetto al progetto originario. «Sono passati anni dal primo progetto, qualcosa quindi cambierà», ha aggiunto Stefàno. Il costo dell'opera si aggira intorno al miliardo di euro e non potrà comunque, in nessun caso,essere sostenuto dal Campidoglio i cui conti sono disastrati. Sarà indispensabile il finanziamento del Governo, ma non si esclude l'ipotesi di un finanziamento misto al quale possano contribuire anche i privati. Per il Movimento 5 stelle sarebbe un bel colpaccio, qualora riuscissero a fare approvare il progetto. Si tratta infatti non solo di un grande investimento per la città, ma anche di una prova di forza per la giunta Raggi che risponderebbe con una grande opera pubblica alle accuse di inseguire soltanto i «no» per quanto riguarda le scelte intraprese dall'amministrazione comunale.