19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Fino a domenica 21

Slow Fish a Genova: il nostro viaggio tra pesce fresco, buono, pulito e giusto

Appuntamento al Porto Antico, tra espositori e pescatori provenienti da tutto il mondo. Dibattiti, cultura, cibo e confronto. Nel piatto la bontà del pesce e la ricerca di nuovi modi sostenibili per non devastare le risorse marine

Si mangia e si beve tra gli stand gastronomici a base di pesce per l'apertura di Slow Fish nell'area del Porto Antico. 18 maggio 2017 a Genova
Si mangia e si beve tra gli stand gastronomici a base di pesce per l'apertura di Slow Fish nell'area del Porto Antico. 18 maggio 2017 a Genova Foto: ANSA/LUCA ZENNARO ANSA

GENOVA - Torna a Genova Slow Fish, l’evento internazionale dedicato al pesce e alle risorse del mare: la rete siamo noi è il tema dell’ottava edizione dell’evento che a partire dal 2004 ha consolidato un insieme di conoscenze, scambi e relazioni tra centinaia di «nodi» per i quali Genova è ormai un punto di riferimento imprescindibile: pescatori, artigiani e cuochi da tutto il mondo che si incontrano per condividere e sostenere un approccio buono, pulito e giusto alla filiera ittica, alla biodiversità marina e all’equilibrio delle acque dolci. Il programma è ricco di spunti. All’evento avremo la presenza importante di diverse comunità di migranti. 

Pescatori dal mondo: Haiti, Filippine e gli altri
Therese Theodor oggi è ambasciatrice della cucina haitiana in Italia e ad Haiti torna spesso per insegnare la cucina della tradizione, le cui radici sono andate perdute in questi anni di consumismo sfrenato. Arrivata a Genova alla fine degli anni Settanta, è assunta come badante, ma l’amore e la curiosità per la cucina la spingono a sperimentare ricette che uniscono la sua amata Haiti ad altre culture. Nei suoi piatti un ingrediente haitiano è sempre presente e pronto a mescolarsi con i colori e i sapori di altre terre. A Slow Fish Therese porta una personale interpretazione del court bouillon haitiano. E poi ancora le Filippine, un arcipelago di ben 7000 isole e di quasi 100 milioni di abitanti, basano gran parte della loro tradizione gastronomica sul prodotto ittico. Cris Esquivel, cuoco di professione e portavoce della comunità filippina di Genova, vive da anni sulla costa ligure con la propria famiglia. Oggi presenta la sua terra e la sua cultura che, benché a livello di numeri sia tra le prime sette in Italia, rimane ancora poco conosciuta. Al mercato di Slow Fish, Cris preparerà il suo piatto forte, il relyenong bangus, pesce diliscato e ripieno di verdure.

Senegal e varie
Cheikh Guisse invece è senegalese ma vive a Genova ed è il presidente dell’associazione senegalese che sviluppa villaggi nel suo Paese ed è anche il responsabile di una comunità che ospita minori non accompagnati richiedenti asilo. Partecipa alla conferenza che organizziamo la domenica mattina insieme ad Andrea Pescino, presidente dell'associazione 'Quattro Valli’ e responsabile dell’orto collettivo più grande d’Europa che si trova proprio a Genova e in cui ha dato l’opportunità a trecento richiedenti asilo di lavorare. Góngora Farias, pescatore e attivista ecuadoriano, che organizzando una vasta resistenza per la difesa delle mangrovie, un ecosistema fragile che, a partire dal 1960, ha progressivamente perso terreno per lasciar posto agli allevamenti industriali di gamberetti. Dagli originari 360.000 ettari di mangrovie si è passati oggi a 108.000: un danno per l’ambiente, che perde le sue naturali difese, ma anche per le popolazioni locali, che spesso sono costrette ad abbandonare le loro case perché non hanno più di che sopravvivere.

Tre giorni buoni puliti e giusti
Slow Fish quindi è un modo sano, pulito e giusto per coniugare il buon cibo con l’etica. Il luogo dove so svolge, il Porto Antico di Genova, è semplicemente splendido perché vissuto e attraversato da tutti coloro che vogliono attraversare l’esperienza del cibo sotto ogni forma. I cuochi sono simpatici e disponibili, così come i ricercatori di Slow Food, gli accompagnatori, tutti. Rispetto lìevento torinse, Terra madre  e Salone del Gusto, è infinitamente meno caotico e quindi molto più godibile. Nessun biglietto per accedere agli stand, dove se uno vuole può anche solo andare ad ascoltare incontri, dibattiti e spettacolari preparazioni di sofisticati piatti in diretta.