Renzi a Torino: «Il Paese si è rimesso in moto, basta rassegnazione»
Dopo la tappa trevigiana e genovese, il premier si è fermato a Torino. Dove ha ribadito che l'Italia si è rimessa in moto, e che la rassegnazione non aiuta
TORINO - Il tour di Matteo Renzi, dopo la sua visita nel Trevigiano e a Genova, ha fatto tappa a Torino, per una giornata ricca di appuntamenti. Prima una visita alla Thales Alenia Space, quindi l'intervento all'assemblea dell'Unione Industriale, e ancora un incontro a colazione con i vertici di Intesa-Sanpaolo. Nel pomeriggio, Renzi vedrà i comitati del sì al referendum costituzionale, poi sarà al Sermig di Ernesto Olivero, infine parteciperà all'intervista pubblica con il giornalista Massimo Gramellini nuovamente all'Unione Industriale. Il premier dovrebbe poi assistere alla partita dell'Italia contro la Spagna prevista questa sera allo Juventus Stadium.
Eccellenza italiana
Prima di tutto il premier ha espresso, attraverso Twitter, il suo orgoglio per la paternità italiana della prima missione europea su Marte: «L'Italia è il Paese leader nella prima missione europea su Marte. Orgoglioso dei nostri scienziati e ingegneri", ha cinguettato dopo aver visitato la Thales Alenia Space.
Meglio, ma non benissimo
E dopo l'eccellenza in campo aerospaziale, Renzi passa all'industria, sottolineando, all'assemblea dell'Unione industriali, i progressi degli ultimi anni: «In questi due anni e mezzo il governo qualcosa ha fatto, le cose vanno meglio, ma non vanno ancora bene. Il Pil sarà 1% o 0,9%? Non lo so, c'è stata una inversione di rotta ma non basta. Per come siamo partiti il fatto che vadano meglio spinge a fare di più", ha asserito.
Basta rassegnazione
«L'Italia - ha aggiunto - deve togliersi di dosso l'atteggiamento della rassegnazione. C'era la paralisi del Paese». E ha aggiunto: «Non dico se stiamo andando nella giusta direzione, il Paese si è rimesso in moto, dando una spinta, avendo una visione e cercando di riportare la fiducia agli italiani perchè altrimenti non avrai mai il clima per creare uno spazio di futuro».
I 2 elementi che hanno aiutato l'Italia nella crisi
Ci sono due elementi che hanno «consentito di reggere durante gli anni della crisi»: da un lato «la qualità delle donne e degli uomini che lavorano e che hanno continuato a spaccarsi la schiena» e dall'altro «un sistema di relazioni, un tessuto connettivo sociale, umano, di valori che ha consentito alle donne e agli uomini italiani di resistere a una crisi profonda", ha sottolineato il presidente del Consiglio. Per Renzi c'è «bisogno di investire di più nella qualità delle relazioni umane, che sono ben più importanti della politica». Relazioni umane che - Renzi dichiara di esserne consapevole - «non entrano nel Pil, non fanno statistiche di crescita, ma sono ciò che rende solido il Paese».
Il Jobs Act? Libertà di assumere, non di licenziare
Il premier ha anche esaltato la sua riforma del mercato del lavoro: «Il Jobs act ha dato libertà di assumere, non di licenziare, ha dato al Paese la possibilità di ripartire. Anche se mancano ancora posti di lavoro», ha detto. «Ci avevano detto un milione di posti di lavoro - ha aggiunto -, non ci avevano detto che erano in meno». E ha annunciato che «Il G7 industria sarà a Torino il prossimo anno, è un segno di attenzione verso questo sistema imprenditoriale».
(Con fonte Askanews)
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