19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Cassazione ha ammesso un solo quesito

Referendum, comitato per il No: «Le 'giravolte' di Renzi dimostrano che è preoccupato»

Mentre la campagna per il referendum costituzionale del prossimo autunno comincia ad entrare nel vivo, si moltiplicano le polemiche riguardo all'ipotesi di 'spacchettare' in due parti il quesito del referendum

ROMA - Mentre la campagna per il referendum costituzionale del prossimo autunno comincia ad entrare nel vivo, si moltiplicano le polemiche riguardo all'ipotesi di «spacchettare» in due parti il quesito del referendum. Un'ipotesi che non convince affatto il Comitato per il No. 

Uno o due quesiti?
«La Cassazione ha ammesso un solo quesito generale come del resto unica è la legge di modifica della Costituzione; al di là delle chiacchiere, è un vero mistero come si possano cambiare le regole del gioco adesso senza che il governo perda la faccia», spiega Alfiero Grandi, vice presidente vicario del Comitato. Una «giravolta» che a giudizio di Grandi dimostra che «l'esito del referendum non è più scontato e il governo è preoccupato».

Il timore di Renzi
Ancora non si sa se il Governo ha effettivamente deciso di cambiare linea sulla questione. Il dubbio di Grandi è che stia facendo solo «fumo, per esempio, per creare confusione sui risultati reali della sua raccolta di firme per il referendum unico». In effetti, aggiunge il Governo ha organizzato, tramite il Pd, una raccolta delle firme «copiando di sana pianta l'iniziativa del Comitato per il No». E a suo avviso, se l'esecutivo è oggi alla ricerca di un modo per uscire dall'impasse in cui si trova, «dopo avere tentato di costringere gli italiani a fare un referendum pro o contro Renzi», vuol dire che si sta rendendo conto che l'esito del referendum sulla Costituzione è tutt'altro che scontato. In altre parole, lo stesso Renzi si starebbe rendendo conto che può perdere il referendum, con tutte le conseguenze politiche del caso.

(Fonte Askanews)