Barriera al Brennero, Juncker incontrerà Renzi. Ue «preoccupata»
A seguito della decisione di Vienna di ripristinare i controlli al Brennero e di costruire una barriera anti-migranti, il premier Matteo Renzi vedrà
VIENNA - E' ufficiale: il Brennero torna a dividere, e lo fa nel peggiore dei modi. Una nuova barriera si aggiungerà presto alle tante che ormai frammentano lo spazio Schengen, e questa volta le conseguenze più disastrose potrebbero verificarsi per l'Italia. Perché l'obiettivo dell'Austria è quello di fare in modo che i migranti non tentino di lasciare il Belpaese per scappare verso il Nord. Una decisione che desta numerose preoccupazioni, in Italia e non solo.
Preoccupazione da Juncker
«La Commissione europea segue tutti gli sviluppi in Europa che vanno contro la tabella di marcia per tornare» al normale funzionamento della libera circolazione nelllo spazio comunitario sancita dal trattato di Schengen "con grande preoccupazione», ha dichiarato il presidente della Commissione europea Jean Claude Jucker. Aggiungendo che, in riferimento al progetto austriaco di una barriera al Brennero, «la Commissione valuterà qualsiasi misura decisa o annunciata dal governo austriaco secondo i criteri di necessità e proporzionalità».
L'incontro tra Renzi e Juncker
E proprio per discutere della questione, il presidente del Consiglio Matteo Renzi incontrerà Juncker il 5 maggio a Roma.Il premier italiano ha già espresso una forte perplessità in merito alla decisione di Vienna, che ha definito «sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro». «Mentre noi abbattiamo i muri con la banda larga, altri costruiscono muri e chiudono confini, una cosa fuori dal senso della storia, slegata da ogni realtà», ha aggiunto in diretta social su #matteorisponde.
Il monito di Ban Ki-Moon
Un monito è giunto anche dal segretario generale Onu Ban Ki-Moon, che, dopo l'approvazione da parte del Parlamento austriaco di una legge che inasprisce drasticamente i criteri per il diritto d'asilo in Austria, si è detto "preoccupato» dall'adozione nei Paesi dell'Unione europea di politiche "sempre più restrittive" su migranti e rifugiati. Politiche di questo tenore «sono contrarie gli obblighi degli Stati verso il diritto internazionale, il diritto umanitario e il diritto europeo», ha detto, «allarmato dal rigurgito di xenofobia qui (in Austria, ndr) e altrove».
Le misure dell'Austria
Ieri il parlamento austriaco ha adottato un testo che limita a tre anni il diritto di asilo dal momento della concessione e prevede la possibilità di dichiarare lo "stato d'emergenza" migratoria, durante il quale i migranti saranno bloccati alle frontiere senza neppure poter formulare una domanda di asilo. L'Austria inoltre - a dispetto di Schengen - minaccia di chiudere la frontiera del Brennero con una recinzione lunga 370 metri, nel caso in cui l'Italia non dovesse fermare il flusso di profughi diretti verso Nord. La questione sarà affrontata questo pomeriggio a Roma, dove è atteso il nuovo ministro austriaco degli Interni, Wolfgang Sobotka, per un incontro con il collega Angelino Alfano. Ugualmente del tema si occuperanno giovedì prossimo il capo dell'esecutivo europeo Jean-Claude Juncker e il premier Matteo Renzi.
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