18 agosto 2025
Aggiornato 03:00
la città eterna si prepara ad accogliere il santo

Padre Pio nella Capitale, Radicali Roma: «Ecco la grazia: 8 giorni di caos»

Folle di fedeli hanno rallentato il viaggio del carro che trasporta l'urna, così le reliquie arriveranno con qualche ora di ritardo

ROMA - Ritarda l'arrivo a Roma delle spoglie di Padre Pio, forse di un paio di ore rispetto al previsto, le 15. Durante il viaggio di circa 500 chilometri, infatti, a più riprese folle di fedeli hanno rallentato il carro che trasporta l'urna con la reliquia del santo, spesso bloccandolo lungo la strada.

L'arrivo delle reliquie è previsto nel pomeriggio
Per evitare eventuali danni da vibrazioni e sollecitazioni durante il trasporto da San Giovanni Rotondo a Roma, la reliquia è stata accomodata su «materassi ammortizzanti» e sulla prima teca è stata posta una seconda teca per evitare ogni contatto con l'esterno. Il corpo di San Pio da Pietrelcina è atteso nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura, al Verano, e le sue spoglie resteranno nella Capitale fino a sabato 11 febbraio.

Le rimostranze dei Radicali Roma
Non tutti, però, festeggiano l'arrivo delle reliquie del Santo nella città eterna: ottocento poliziotti in servizio da oggi all'11 febbraio (ma saranno mille venerdì e sabato); "zone rosse" sulle bretelle autostradali; chiusure dei lungotevere di Tor di Nona e degli Altoviti e non si esclude la chiusura di Via della Conciliazione fino al lungotevere. «Leggendo queste notizie verrebbe da pensare che qualche servizio segreto abbia annunciato per quei giorni un attacco dell'Isis. E invece no, per fortuna: si tratta solo dell'arrivo a Roma delle spoglie di San Padre Pio, che iniziano dalla capitale il loro 'giro d'Italia'", è il sarcastico commento di Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma.

Roma ha bisogno di ben altro
Capriccioli ricorda anche che la doppia teca in plexiglass, «partita a bordo di un furgone attrezzato con materassi ammortizzanti in grado di assorbire le sollecitazioni stradali, sarà vigilata giorno e notte da reparti speciali e tiratori scelti. Il vero problema - prosegue Capriccioli - è che Roma, ormai da decenni, viene sballottata da un grande evento all'altro, con spese folli di cui i cittadini, che lo vogliano o no, sono costretti a farsi carico: anche nel caso in cui l'evento sfiori i limiti del grottesco. A questa città servono invece interventi efficaci, una buona amministrazione, il rientro ad una straordinaria normalità: tutti obiettivi che nessuna 'grazia', sia pure di un santo itinerante con furgone speciale, potrà assicurare senza una seria pianificazione e proposte concrete." (Fonte Askanews)