18 aprile 2024
Aggiornato 21:30
La coalizione anti Isis a Roma

Kerry a Roma: «Schiacceremo l'Isis ovunque»

Il segretario di stato USA John Kerry in Italia per la riunione dei 23 Paesi che fanno parte dello Small Group della coalizione che si è svolta a Roma ed è stata presieduta dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni si è detto convinto che la «coalizione anti Isis sta facendo la differenza»

ROMA - La coalizione anti Isis «sta facendo la differenza» nel contrasto allo Stato Islamico, «ha fatto progressi chiari e innegabili» e uniti «sconfiggeremo Daesh anche se non accadrà in una notte» . É questo il messaggio che ha voluto mandare il segretario di stato USA John Kerry in Italia per la riunione dei 23 Paesi che fanno parte dello Small Group della coalizione che si è svolta a Roma ed é stata presieduta dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

Il plauso all'Italia
Al presidente della conferenza è andato il primo ringraziamento, in perfetto italiano, di Kerry, che ha iniziato la sua dichiarazione conclusiva ringraziando «Paolo per l'accoglienza e per il bel tempo». Il segretario di stato americano poi ha ulteriormente ringraziato l'Italia definendola «stupenda» nel suo «impegno con gli aiuti umanitari in Siria e in Iraq» è il miglior partner possibile.

La fine della guerra in Siria
Il messaggio di Kerry sia la mattina che il pomeriggio è stato diretto non solo al contrasto dell'Isis ma anche a Ginevra dove sono in corso i negoziati di pace sulla Siria. Per «sconfiggere Daesh dobbiamo negoziare la fine della guerra siriana perché così taglieremo le gambe» allo Stato islamico. La «crisi siriana peggiora di giorno in giorno e quindi sarebbe di grandissimo aiuto contrastare il Daesh e vedremo se nei prossimi giorni» a Ginevra «saranno in grado di unirsi per raggiungere questo obiettivo».

Crisi umanitaria in Siria
Tutti i membri di questa coalizione, ha aggiunto Kerry ricordando la gravissima crisi umanitaria in corso nel Paese, «esigono che il regime siriano adotti misure adeguate per porre fine a questo assedio a donne e bambini, lo sgancio di bombe e che consenta il passaggio degli aiuti umanitari» perché in Siria migliaia di persone «sono scheletri ambulanti, era dai tempi dei campi di concentramento che non si vedevano persone in queste condizioni e in modo così organizzato».

La questione libica
Non solo di Siria si è discusso nel corso dello Small Group. Scontato il riferimento al nuovo scenario di lotta, quello in Libia. «Abbiamo dedicato il pranzo dei ministri alla situazione in Libia nella consapevolezza che c'è il rischio che Daesh allarghi il suo raggio d'azione in altre aree dell'Africa subsahariana», ha dichiarato Gentiloni ricordando poi che «lunedì o martedì» verranno presentati i nuovi nomi per il governo di unità nazionale in Libia. Il ministro ha auspicato che il voto a favore del Parlamento libico possa portare a una svolta nelle trattative caldeggiate dall'Italia per la stabilità del Paese. L'Italia «come è logico» è interessata a una soluzione della crisi libica e ha assunto «una sorta di leadership» nel processo che punta a una fine della crisi, ha ammesso il ministro degli Esteri francese, Laurence Fabius, a margine della riunione dello Small Group Anti-Isis a Roma, escludendo la possibilità di un intervento francese che bruci le tappe previste dalla Comunità internazionale: «è fuori questione», ha detto. Inoltre, il ministro francese ha spiegato che Parigi chiede «sanzioni personali per le parti che si metteranno contro questa soluzione».

Servono più finanziamenti
Kerry prima di lasciare Roma alla volta di Londra ha ricordato che la riunione dello Small Group ha confermato l'impegno nella lotta anti Isis perché il presidente Barack Obama "è convinto che dobbiamo affinare quello che stiamo facendo" e per questo servono "più finanziamenti». E per questo sarà chiesto uno sforzo in più ai partner della conferenza dei donatori per la Siria.


(con fonte Askanews)