Roghi tossici a Roma, presentato l'esposto in Procura
I roghi vengono accesi all'interno o nei pressi di strutture abitate da senza fissa dimora, in particolare nomadi, e i romani non ne possono più
ROMA - Prosegue l'odissea dei roghi tossici nella Capitale. Questa volta, però, è arrivato un esposto alla Procura ed è stata - finalmente - aperta un'indagine.
Sui roghi tossici è stata aperta un'indagine
«Ho presentato un esposto alla Procura, c'è un'indagine aperta, c'era stato un impegno netto del prefetto Gabrielli al fine di combattere i roghi tossici, abbiamo auspicato l'applicazione delle norme penali sulla Terra dei Fuochi, ma Roma continua da mesi a bruciare come ai tempi di Nerone. Oggi a Magliana, come ieri del resto, come ho avuto modo di denunciare, prima ancora a Muratella, senza parlare dei roghi de La Barbuta e di Salone, di Via Candoni, Tor Sapienza, Via Salviati, Via Collatina, Ponte di Nona, Parco delle Valli, i romani cosa devono fare per respirare un'aria decente nella propria città oltre a procedere con le targhe alterne?", così il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori, componente della commissione Ambiente.
I romani non ne possono più
Santori ricorda che «tutti i roghi, puntualmente, prendono vita all'interno o nei pressi di strutture abitate da senza fissa dimora, in particolare nomadi. Sappiamo che si tratta in buona parte dei casi di fumo nero e denso che brucia materiali di risulta, rifiuti e altri rottami non meglio precisati che sprigionano sostanze tossiche e odori nauseadondi. Nei pressi di queste strutture spesso si accumulano i rifiuti selezionati dopo il rovistaggio dei cassonetti e sappiamo anche che anche la criminalità nostrana delega questo lavoro di smaltimento illegale di rifiuti a molti senza fissa dimora. Ci appelliamo a Gabrielli» conclude Santori ricordando che «i Romani non ne possono più». (Fonte Askanews)