26 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Decreto salva-banche

Gasparri: «Non consentiremo a Renzi di divorare i risparmi delle famiglie»

Il Senatore di Forza Italia: «Le elemosine che il Premier vuole concedere sono offensive. Bisogna rimborsare totalmente queste famiglie. E Forza Italia non consentirà che tanti italiani vengano abbandonati al loro destino»

ROMA - «L'unico banchetto che Renzi sta facendo è quello nel quale divora i risparmi di migliaia e migliaia di famiglie che sono state vittime degli speculatori degli istituti bancari di Marche, Veneto, Toscana ed Emilia. Seguendo i consigli delle banche tantissime persone hanno visto distrutti i propri risparmi, che sono tutelati dai principi costituzionali. Le elemosine che Renzi vuole concedere sono offensive. Bisogna rimborsare totalmente queste famiglie. E Forza Italia non consentirà che tanti italiani vengano abbandonati al loro destino, vittime di coloro di cui si fidavano e non certo dei loro intenti speculativi. Non ci sono scuse che tengano. Motivazioni europee e quant'altro. Forse Renzi esita perché c'è un conflitto di interessi del suo braccio destro Boschi, di cui il padre era uno dei capi di una delle banche che hanno travolto le famiglie italiane di Arezzo e della Toscana? Chiediamo risposte immediate e certe. Altro che blaterare sulla ripresa con tavoli e tavolini. Il banchetto con la carne dei risparmiatori non è consentito a nessuno». Lo afferma il senatore di Fi Maurizio Gasparri.

Giorgetti: Vicenda Bps equivoca
«Vogliamo fare chiarezza in merito alla vicenda della Banca Popolare di Spoleto, e in merito alla reiterazione del commissariamento da parte del Ministero dell'Economia e di Bankitalia, di questo istituto di credito, che secondo noi non ha giovato all'istituto e ai risparmiatori». Lo ha detto Alberto Giorgetti, deputato di Forza Italia, intervenendo in Aula a Montecitorio in merito a un'interpellanza urgente al ministro Padoan, firmata anche dal presidente del gruppo azzurro Renato Brunetta e da Roberto Occhiuto.
«Dal 2010 in poi Bankitalia è intervenuta in modo quantomeno equivoco sui vertici di questo istituto bancario. Nel febbraio del 2015 il Consiglio di Stato, accogliendo un ricorso, ha stabilito l'illegittimità dello scioglimento del Cda e la conseguente sottoposizione ed amministrazione straordinaria dell'istituto. La sentenza del Consiglio di Stato ha contestato al Mef di non aver svolto in maniera approfondita e autonoma l'attività di verifica e controllo rispetto a questa decisione. A breve il Consiglio di Stato si troverà nuovamente a decidere in merito alla reiterazione del commissariamento: la giustizia amministrativa dovrà dire una parola di approvazione o di condanna sul modo con cui, 'in accoppiata' non prevista da nessuna legge, il Mef e Bankitalia gestiscono il sistema bancario».

Serve chiarezza e serve che il governo spieghi in modo approfondito questa vicenda
«Questa vicenda a nostro avviso evidenzia una serie di rilevanti criticità nell'ambito delle decisioni adottate da Padoan, il dispositivo della sentenza emanata dal Consiglio di Stato suppone un comportamento superficiale del responsabile del Mef. Non possiamo considerarsi soddisfatti dalla risposta dataci oggi dal sottosegretario Baretta: è palese la poca trasparenza da parte del governo e questo atteggiamento non risolve i nostri dubbi su Bps. Serve chiarezza e serve che il governo spieghi in modo approfondito questa vicenda. A nostro avviso - puntualizza Giorgetti - le decisioni e le scelte hanno il vizio di discrezionalità eccessiva che difatti è finita sotto la lente d'ingrandimento della magistratura».
«Non condividiamo questa reiterazione del commissariamento, e segnaliamo il problema di fondo su come gestire gli istituti di credito. Il governo ha fatto un decreto che verrà inserito nella legge di stabilità, ma l'esecutivo affronta questi problemi con troppa superficialità e leggerezza. Non possiamo risolvere le criticità a comparti stagni, una o due alla volta in base alle emergenze. Le questioni devono essere affrontare con senso di responsabilità, con decisione e con trasparenza, e con meno discrezionalità. Le priorità devono essere i territori, la tenuta del credito e la salvaguardia dei risparmiatori», ha concluso Giorgetti.