19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
il prefetto presenta "info giubileo"

Terrorismo, Gabrielli: «L'attività invisibile ci salverà dall'Isis»

Il prefetto ha ricordato che Roma aveva già impostato la pianificazione per il Giubileo tenendo conto delle minacce che poi si sono esplicitate nei fatti di Parigi

ROMA - «La differenza non la fanno i numeri» delle forze dell'ordine schierate in strada per garantire maggiore sicurezza, «ma come si dispongono sul territorio, qual è la loro capacità di prevenire le minacce: la battaglia si vince con l'attività invisibile, quando i fatti possono essere disarticolati nella loro fase preparatoria». Così il prefetto di Roma Franco Gabrielli, intervenendo a margine della presentazione dell'iniziativa «Info Giubileo».

La tradizionale concezione dei target va ampliata
Gabrielli ha ricordato che «Roma aveva già impostato la pianificazione per il Giubileo tenendo conto delle minacce che poi si sono esplicitate nei fatti di Parigi: la minaccia ce l'avevamo molto ben presente anche prima, anche se quei fatti hanno sottolineato che la tradizionale concezione dei target andasse ampliata, includendo una genericità di altri obiettivi oltre a quelli istituzionali e religiosi. La primavera - ha ribadito il prefetto - sarà il luogo temporale in cui tutte le cose dovranno essere messe a sistema per consentire a cittadini, pellegrini e turisti di avere una fruizione della città degna di una capitale europea».

Più importante dei militari in strada è l'attività invisibile
«Le scuole, le università e i musei fanno parte di quei 'luoghi di aggregazione' definiti come obiettivi sensibili nell'ordinanza della Questura di Roma» che ha istituito il piano sicurezza nella Capitale in vista del Giubileo, «ma se qualcuno immagina che il contatto si espliciti con una camionetta dell'Esercito e due militari h24 davanti le scuole o i musei si sbaglia: invito a fare il calcolo di quanti luoghi del genere ci sono a Roma», ha sottolineato Franco Gabrielli, a margine della presentazione dell'iniziativa «Info Giubileo». "Nemmeno l'esercito degli Stati Uniti potrebbe garantire questo tipo di sorveglianza, altrimenti avremo più militari che cittadini. Troppo spesso si pensa che la sicurezza passa con questo strumento, invece è importante l'attività invisibile» di forze dell'ordine e intelligence, ha concluso il prefetto. (Fonte Askanews)