29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Botta-risposta a distanza Gentiloni-Brunetta

Rapporti con la Russia, dopo Parigi si riapre il dibattito sulle sanzioni

Da quando la Russia è entrata in guerra contro l'Isis, il dibattito sulle sanzioni occidentali nei suoi confronti è stato riaperto, ed è ora all'ordine del giorno

ROMA - Da quando la Russia è entrata in guerra contro l'Isis, il dibattito sulle sanzioni occidentali nei suoi confronti è stato riaperto. La collaborazione della Russia nei raid anti-Isis in Siria, nel negoziato per risolvere la crisi siriana e la possibilità che Mosca entri nella coalizione internazionale che combatte lo Stato Islamico non cambia la questione delle sanzioni occidentali contro la Russia per il suo ruolo in Ucraina perché «è un altro scacchiere del mondo». Lo ha detto rispondendo a una domanda sulle conseguenze della cooperazione russa sul fronte siriano il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a margine di un incontro con un gruppo di studenti a Roma.

Brunetta: basta sanzioni
Le dichiarazioni di Gentiloni sono giunte dopo quelle del presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta.  "Finalmente ieri, meglio tardi che mai verrebbe da dire, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha fatto la sua prima buona dichiarazione di politica estera in un anno a mezzo a palazzo Chigi. Ha detto: 'molto giusta idea Putin grande coalizione', e 'basta guerre fredde, riportare Russia a tavolo'. Bene, benissimo, diciamo noi. Ma adesso caro Renzi, se dici 'si" a Putin allora sostieni il 'no', con forza, alle sanzioni contro la Federazione Russa. Proponi e imponi tu all'Europa, a nome del tuo Paese, lo stop unilaterale e immediato a questa guerra commerciale fuori dalla logica e dalla storia»

Amici ma nemici?
«Come si può combattere a fianco di qualcuno, e poi farsi guerra sul fronte commerciale?', chiede Il Sole 24 Ore , riprendendo le nostre convinzioni. Per il quotidiano diretto da Roberto Napoletano - ha proseguito Brunetta - 'l'economia corre più velocemente della politica: e senza aspettare che le speranze di costituire una nuova alleanza contro il terrore si consolidino, già immagina l'abolizione delle sanzioni internazionali che hanno alimentato la recessione russa'. 'L'Unione Europea - prevede 'Il Sole 24 Ore' - sarà chiamata a rivedere le sanzioni alla Russia nei primi mesi del prossimo anno'. E allora, caro presidente Renzi, cosa altro aspettare? Che altri segnali attendere per prendere iniziativa in Europa per un gesto di buon senso e di lungimiranza politica prima ancora che economica? Perché non dire in modo chiaro che su questa assurda vicenda aveva ragione Berlusconi e l'Ue, come spesso capita, ha sbagliato tutto?" "Aspettiamo fiduciosi e certi delle nostre buone ragioni. Il fiorentino - ha concluso il capogruppo Fi - imiti Hollande che si è pentito e si è convertito alla realtà, almeno su questo».

L'ambasciatore russo: nessun senso nelle sanzioni
Il dibattito sulla questione è riaperto in particolare da qualche giorno, da quando  l'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov, a Torino, a margine del forum italo-russo organizzato dall'associazione «Conoscere Eurasia",  ha dichiarato: «Le sanzioni alla Russia hanno perso qualsiasi connessione con la realtà. Non vediamo alcun senso in queste sanzioni».  «L'impatto delle sanzioni alla Russia e' stato negativo, ma chi diceva che avrebbero distrutto la nostra economia si sbagliava» ha osservato l'ambasciatore. «Tutti gli incontri che ho avuto con diversi imprenditori italiani mi conferma che il mondo imprenditoriale italiano e' contrario alle sanzioni. Credo che sia un approccio condiviso da tutto il paese» ha concluso Razov.

(Con fonte Askanews)