19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
forza italia contro il governo

Gasparri: «Il governo non ha sciolto il Comune di Roma per coprire il Pd»

Secondo il forzista ci sono gli estremi per denunciare Renzi e Gabrielli

ROMA - La Relazione Magno è stata desecretata per il maxiprocesso in corso, e nel documento si legge chiaramente che, secondo l'opinione dei giudici che l'hanno articolata, il Comune di Roma avrebbe dovuto essere sciolto mesi orsono a causa di gravi e reiterati condizionamenti di ordine mafioso. La risposta del centrodestra non si è fatta attendere e a scagliarsi per primo contro l'Esecutivo è il forzista Maurizio Gasparri.    

Gasparri: Il governo non ha sciolto il comune di Roma per interesse
«La relazione predisposta sulla situazione del Comune di Roma gestito da Marino quando era prefetto Pecoraro, e che solo adesso è stata resa pubblica, è chiarissima. Del resto avevamo detto da tempo che c'erano tutte le condizioni per lo scioglimento per infiltrazione mafiosa", ha esordito Maurizio Gasparri. «Sotto Marino - ha proseguito l'esponente Fi - ci sono stati assessori e consiglieri agli ordini di Buzzi, cosa confermata da lui stesso nelle sue dichiarazioni aggiungendo che dava ordini precisi anche in merito alle municipalizzate. Il governo Renzi non ha voluto invece sciogliere il Comune per ragioni politiche, per difendere il Pd, costringendo il Viminale ad andare contro l'evidenza dei fatti. Per questo e sulla base della relazione sin qui tenuta riservata riteniamo ci siano tutti gli estremi per denunciare Renzi, i membri del governo e il prefetto Gabrielli che hanno aggirato la legge non sciogliendo Roma per infiltrazione mafiosa al solo scopo di coprire il Pd. È un fatto gravissimo».

Al maxiprocesso mancano degli imputati: quelli del governo Renzi
«La relazione che era stata predisposta dagli incaricati della Prefettura aveva proposto lo scioglimento per infiltrazione mafiosa. In quelle ottocento pagine, tenute riservate, ci sono elementi che dimostrano le gravi responsabilità di Gabrielli e del governo che hanno voluto tutelare Marino e non disturbare l'infiltrazione mafiosa nella Capitale. Per questa responsabilità andranno denunciati - continua Gasparri -. Ormai questi rapporti sono di pubblico dominio e inchiodano coloro che hanno coperto le colpe di Marino e l'infiltrazione mafiosa che è proseguita nel tempo in Campidoglio. Del resto anche Buzzi afferma letteralmente: 'io sostengo che se c'era mafia prima c'è anche dopo, che la corruzione e l'arbitrio con la giunta Marino sono aumentate'. Al processo in corso bisognerebbe aggiungere altri imputati: quelli che per interessi politici di parte hanno impedito l'applicazione delle leggi e il rispetto della trasparenza. Sui banchi dell'aula bunker di Rebibbia dovranno arrivare ancora in molti», ha concluso Gasparri. (Fonte Askanews)