28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Era accusato di disastro colposo

Assolto l'ex direttore generale dell'AIFA Nello Martini

«La sentenza di oggi è stata emessa dopo una approfondita istruttoria dibattimentale, durata quasi tre anni ed in conformità con le stesse richieste conclusive del pm di Roma»

ROMA - Assolto «perché il fatto non sussiste» Nello Martini, già direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco fino al luglio 2008, che era accusato di disastro colposo. A far cadere tutte le contestazioni è stato il giudice della V sezione penale del tribunale della Capitale, Enrichetta Venneri. Il difensore di Martini, l'avvocato Valerio Spigarelli, spiega: «La sentenza di oggi è stata emessa dopo una approfondita istruttoria dibattimentale, durata quasi tre anni ed in conformità con le stesse richieste conclusive del PM di Roma».

Il Tribunale ha riconosciuto «l'assoluta inconsistenza dell'accusa mossa a suo tempo dall'autorità giudiziaria di Torino e l'assenza di qualsivoglia illegittimità nella conduzione dell'Aifa da parte di Nello Martini, il quale proprio a causa delle accuse mosse a suo tempo era stato, oggi si può dirlo con certezza, ingiustamente allontanato» dall'Agenzia. «Il fatto che l'assoluzione dell'imputato sia stata richiesta anche dal pm, conforta sulla previsione che la vicenda giudiziaria, iniziata nel 2008, si concluda definitivamente con la sentenza odierna».

L'assoluzione di Nello Martini è «in sintonia con l'opinione espressa da sempre nel mondo sanitario, sia in ambito nazionale che internazionale, a proposito dell'altissimo profilo professionale del mio assistito e della clamorosa inconsistenza, dal punto di vista scientifico, delle censure mosse al suo operato».

Lo stesso dirigente, in una nota, ha chiarito: «Dopo oltre 8 anni dalle gravissime imputazioni della Procura di Torino di 'disastro colposo' - per ritardato aggiornamento dei bugiardini di 20 specialità medicinali in commercio in tutti i paesi europei da 20 anni - e dal mio ingiusto licenziamento dall'Aifa, la magistratura riconosce, per la seconda e spero ultima volta, insussistenti e prive di fondamento le accuse e le imputazioni che mi erano state rivolte».

Martini poi sottolinea: «Ho sempre creduto in un esito positivo di questa vicenda grottesca e surreale, ed anche se la sentenza non annulla i danni arrecati all'Aifa ed al suo progetto, e non cancellerà mai la violenza mediatica subita, l'isolamento professionale e l'amarezza della vicenda personale e umana. Anche in questo momento di felicità rimane il dolore non tanto per quanto ho personalmente subito ma per quello che hanno dovuto sottopportare e pagare le persone a me vicine, vittime indirette ma non meno innocenti di questa vicenda».