24 aprile 2024
Aggiornato 11:00
L'affondo del Ministro

Lorenzin: «Errore fatale delegare sanità alle Regioni»

Il Governo vira decisamente verso il cambiamento: «Il passaggio alle Regioni è stato un errore ma non si può dire che siccome è stato un errore dobbiamo rimanere così». Dura la replica di Zaia: «Quella di Lorenzin è una dichiarazione di guerra»

ROMA - Affondo del ministro della Salute, Lorenzin, che oggi dice «basta con la sanità delegata alle Regioni. È stato un errore fatale e lo vediamo tutti i giorni». Lo ha detto intervenendo a una trasmissione radiofonica e ha avvertito: «Non ci si può rassegnare», ricordando che si è cominciato a rimetterci le mani con la riforma del Titolo V della Costituzione passata nei giorni scorsi. «E' ripassato - ha detto - un concetto di riaccentramento dei sistemi di controllo».
Insomma il governo vira decisamente verso il cambiamento: «il passaggio alle Regioni - ha detto Lorenzin - è stato un errore ma non si può dire che siccome è stato un errore dobbiamo rimanere così». Dura e immediata la reazione delle Regioni verso quella che definiscono senza mezzi termini «una dichiarazione di guerra».

La replica di Zaia: «E' una dichiarazione di guerra»
È il governatore del Veneto, Luca Zaia, a rispondere subito per le rime: «Finalmente si gioca a carte scoperte - ha dichiarato - il ministro ha confessato l'incoffesabile - ora abbiamo la certezza di aver visto giusto nel salire sulle barricate contro pressoché tutti i provvedimenti governativi in materia di sanità. Ci rimaniamo e da lì lotteremo». E si dice «pronto ad indire un referendum sulla delega della materia alle Regioni».
A fargli eco il suo assessore alla Sanità, Luca Coletto, che giudica le parole del ministro «nella loro sorprendente sincerità di una gravita senza precedenti. Ora si spiegano - ha osservato - numerose decisioni assunte in passato: i tagli indiscriminati trasversali al fondo sanitario, il disconoscimento totale del patto della salute, il rifiuto di attuare urgentemente e rigorosamente i costi standard per incidere realmente sugli sprechi dove ci sono. Come dire, visti i danni che fanno le Regioni, è il caso che tutto torni in mano allo Stato. Ma sappiano che dal Veneto e dai veneti - ha avvertito - troveranno una opposizione senza quartiere. Perché questa è una dichiarazione di guerra».