Campidoglio, aperte a riti civili nuove splendide location della Capitale
Roma si candida ad essere la capitale mondiale dei fiori d'arancio, non solo per chi sceglie le nozze religiose, grazie alle sue chiese storiche, ma anche i riti civili
ROMA - Roma si candida ad essere la capitale mondiale dei fiori d'arancio, non solo per chi sceglie le nozze religiose, grazie alle sue chiese storiche, ma anche i riti civili. La Giunta capitolina, infatti, nella seduta di ieri sera, la prima dopo le dimissioni del sindaco Ignazio Marino, ha approvato il Regolamento per l'istituzione di nuove sale per la celebrazione di matrimoni con rito civile sul territorio di Roma Capitale. Il provvedimento, presentato oggi in Campidoglio dall'assessore uscente al Commercio Marta Leonori e dal capogruppo Pd in Assemblea capitolina Fabrizio Panecaldo, consentirà di affiancare alle sale istituzionali che già ospitano i matrimoni civili nel Comune di Roma - Sala Rossa, Vignola Mattei, Sala Azzurra, Villa Lais e gli uffici di stato civile presso i municipi - nuove location pubbliche e private, rispondendo così alla domanda crescente di nuovi spazi per la celebrazione dei matrimoni.
Nuove, romantiche location
«Immaginate che bello potersi sposare nel Roseto Comunale - ha sottolineato l'assessore Leonori presentando la misura -. Questo è un esempio di collaborazione positiva tra Assemblea capitolina, dove è nata l'idea di ampliare l'offerta di location, e Giunta, che ha elaborato il regolamento attuativo. Questo stabilisce come accreditare nuovi luoghi pubblici, ma anche privati, rispondendo alla domanda crescente di nuovi spazi per la celebrazione di matrimoni. Un mercato che nel 2014 valeva 315 milioni di euro, previsto in crescita, dove operano e potranno svilupparsi centinaia di imprese e di realtà artigianali». L'accreditamento delle nuove location avverrà col pagamento di un canone da parte dei privati, i cui proventi potrebbero essere utilizzati, grazie al regolamento, anche per la ristrutturazione del patrimonio artistico della capitale. Sono otto gli articoli che disciplinano la possibilità per soggetti pubblici e privati di proporre all'amministrazione capitolina la disponibilità di nuove sale per la celebrazione di matrimoni civili nelle forme previste dall'articolo 106 del Codice civile.
Bando annuale
«Roma Capitale provvederà con un bando annuale al reperimento delle proposte che saranno vagliate da una commissione tecnica - ha spiegato ancora l'assessore Leonori - La convenzione tra Roma Capitale e I privati durerà un anno e prevede che ogni attività e spesa sia a carico del titolare della location». Gli edifici e le sale, per essere considerati idonei, devono possedere una rilevanza storica, culturale, ambientale o turistica, debbono essere aperti al pubblico e disporre fin da subito di tutte le caratteristiche per ospitare le celebrazioni. Nel caso di immobili sottoposti a vincolo la richiesta dovrà essere corredata del parere favorevole della Sovrintendenza capitolina o delle Soprintendenze.
Opportunità
«Sempre di più gli Enti locali devono fare in modo che i soldi che si spendono si trasformino da datori di lavoro in datori di opportunità - ha sottolineato il capogruppo Pd Panecaldo -. Aggiungo ai matrimoni civili le unioni civili, perché con la delibera sulle unioni civili ci si va a registrarsi negli uffici dell'anagrafe e potrebbe essere possibile mettere a disposizione anche di quelle occasioni luoghi più belli». «Da quando facemmo la delibera è trascorso un anno - ha continuato Panecaldo -. Abbiamo ricevuto email da tutto il mondo di soggetti che si Roma è una meta privilegiata per I matrimoni, ma ci sono ville sulle vie consolari con cappelle sconsacrate che possono essere location da matrimoni». La Camera di Commercio, ha concluso Panecaldo «si è detta disponibile a promuovere questa opportunità con proprie risorse, con l'idea di poter far crescere nuove aziende».
(Con fonte Askanews)
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