28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Salvini a Pontida

«Più lavoro, meno tasse, meno clandestini»

L'anno scorso la Lega Nord raggiungeva a stento il 5%. Oggi è arrivata al 15%. "Se tanto mi da tanto" - ha annunciato Salvini - "l'anno prossimo arriveremo al 25% e al ballottaggio".

ROMA – Alle 9 del mattino il pratone di Pontida era già invaso da bandiere verdi e bianche, camper e sacchi a pelo. Sono arrivati da ogni parte d’Italia, anche dal Sud del paese. La delegazione dell’Abruzzo è stata tra le prime a fare il suo ingresso nel prato, esibendo con orgoglio la maxi scritta: «Noi con Salvini». E tutti i gadget in vendita nei gazebo sono andati a ruba, soprattutto la maglietta con la ruspa: il must di quest’anno per i leghisti dai 2 ai 90 anni.  

Salvini: Vogliamo costruire un futuro per i nostri figli
Quando, finalmente, il leader della Lega Nord è salito sul palco, ha esordito così: «Devo dire che stanotte non ho dormito e ho fatto bene a non dormire perché siete uno spettacolo straordinario. E grazie a voi, a chi ha fatto centinaia di chilometri per venire fino a qua. Spero di regalarvi dieci minuti di contenuti, non di rabbia, di paura o rancore. Siamo qui oggi per costruire speranza, preparare il futuro e pensare ai nostri figli. La paura la lasciamo a Renzi e alle sue damigelle, non ci interessa insultare il prossimo perché non abbiamo paura di niente e di nessuno.» Matteo Salvini ha proseguito a braccio, seguendo appena lo schema di un foglietto che – come ha lui stesso confidato alla folla – aveva buttato giù solo un paio d’ore prima.

Siamo qui per vincere
«L'anno scorso eravamo qua per ricostruire e ripartire. Quest'anno siamo ripartiti e siamo qua per vincere. Abbiamo le idee e gli uomini giusti, vogliamo prendere un voto in più di Renzi e andare al governo a cambiare le cose", aveva già preannunciato ai giornalisti prima di parlare sul palco di Pontida. "La scommessa di Pontida è unire le persone di buona volontà da nord a Sud per liberare questo Paese. O l'Italia riparte tutta e si articola in senso federale rispettando le autonomie, oppure affonda tutta", ha detto Salvini. E lo slogan che campeggia sul fondo del palco parla chiaro: «Siamo qui per vincere». Un obiettivo da realizzare con quattro punti: «Più lavoro, meno tasse, più sicurezza, meno clandestini». Accanto, il simbolo della Lega,  quello delle liste "Noi per Salvini" e la figura di Alberto da Giussano.

L’Italia ha voglia di tornare a lavorare
Salvini lo ripete ai giornalisti: «Non siamo qui per partecipare ma per vincere. Devo costruire - ha detto - una squadra di governo non basata su Re sole. Ascolteremo tutti, da Coldiretti a Confindustria, a Confagricoltura, a Confcommercio. Ascolteremo infermieri, notai, tassisti, vigili del fuoco. Vogliamo costruire qualcosa che duri nel tempo, non che duri poco». E a chi gli ha chiesto come fa a governare con appena il quindici per cento dei voti, Salvini ha replicato: «Bisogna avere progetti seri e credibili, come quelli che presenterò oggi. Così il 15 per cento può diventare 30 per cento, per andare al ballottaggio. Piuttosto che scendere a patti e fare minestroni, come abbiamo fatto, rischiando, in passato, preferisco mantenere la mia identità».E a proposito del nuovo simbolo di propaganda della Lega - la ruspa – Salvini ha spiegato: «La ruspa la uso limitatamente per i campi rom, ma se avessi un gettone la userei anche per Renzi, perché il problema per gli italiani è lui non sono altri. La ruspa è simbolo di lavoro e di fatica e l'Italia ha voglia di tornare a lavorare e faticare».