29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Pontida

Salvini a Pontida, il blocco dei conti cambia il programma: al via campagna contro «sentenza rossa»

Doveva essere la Pontida per lanciare il referendum per l'Autonomia di Lombardia e Veneto e per la consacrazione - almeno sul piano interno - di Matteo Salvini candidato premier, ma il blocco dei conti della Lega ha cambiato tutto

Il segretario della Lega Matteo Salvini
Il segretario della Lega Matteo Salvini Foto: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO ANSA

MILANO - Doveva essere la Pontida per lanciare il referendum per l'Autonomia di Lombardia e Veneto e per la consacrazione - almeno sul piano interno - di Matteo Salvini candidato premier, con manifesti e striscioni già stampati. Ma Lega Nord torna domani sul «sacro suolo» con i programmi stravolti: l'appuntamento del 22 ottobre sul quale il Carroccio punta tutto per incassare maggiore autonomia da Roma, e fino due giorni fa tema attorno al quale sarebbe dovuta ruotare l'intera giornata di mobilitazione, passerà in secondo piano, spazzato via dall'emergenza dell'ultim'ora: mobilitare il popolo leghista e lanciare una campagna mediatica contro la «sentenza rossa» voluta - secondo la Lega - per «eliminare» il movimento «dalla scena politica». Una sentenza del tribunale di Genova, che ha disposto il sequestro cautelativo dei conti correnti del Carroccio, scritta - secondo il fondatore Umberto Bossi - da uno "stato fascista" che fa «processi politici».

Programma stravolto
Ecco perché, come preannunciato dallo stesso leader leghista Salvini, il programma della manifestazione è stato stravolto. «La Lega non si ferma - ha detto nelle scorse ore - domenica saremo a Pontida, cambierà completamente la scaletta della giornata, che sarà nel nome della libertà e della democrazia». Come? «Stiamo studiando iniziative eclatanti che riguarderanno amministratori, consiglieri, deputati e senatori», anche perché «se non cambia qualcosa difficilmente potrò stampare volantini e manifesti e pagare spot elettorali». L'obiettivo è serrare le fila e impostare le basi del contrattacco leghista. «Già settimana prossima faremo ricorso, lunedì pomeriggio è stato convocato un consiglio federale d'urgenza», ha detto ieri Salvini. Nella sua denuncia, l'eco di Bossi, protagonista diretto dell'inchiesta: il sequestro dei conti, ha detto, è "a prova provata che il processo che mi hanno fatto è stato politico. Hanno inventato tutto per fermare la Lega, non hanno una prova".

Due questioni sullo sfondo
Sullo sfondo del tradizionale appuntamento sul «sacro suolo» della cittadina bergamasca rimangono due questioni: la prima - e più urgente - è il Referendum per l'autonomia, che potrà essere portato all'incasso - dando per scontato la vittoria del sì - solo se ci sarà una forte partecipazione popolare. Una chiamata alle urne, forse sottovalutata sul piano politico nazionale, che coinvolgerà 16 milioni di elettori e che è stata, fortemente voluta dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, secondo cui l'esito delle urne avrà un effetto nazionale e «cambierà tutto» sulla questione delle alleanze in vista delle prossime elezioni politiche. "Sarà uno spartiacque. Se il referendum avrà successo - ha detto nelle settimane scorse - se riusciremo a portare tanta gente a votare, cambia il mondo. Anche dal punto di vista delle alleanze. Non solo in Lombardia ma a Roma». Anche se c'è chi fa notare che il leader Salvini non si è speso sul tema come ha fatto per la questione immigrazione e per la sicurezza La seconda questione, più cruciale, è l'assetto dell'alleanza di centrodestra in vista delle elezioni politiche. Che rimane, al momento, ufficialmente irrisolta.

Nodo Berlusconi
Dopo aver rimarcato, per mesi, la distanza con Silvio Berlusconi e Forza Italia su diversi punti «dirimenti», nelle ultime settimane, a partire da inizio agosto, Salvini ha riservato toni molto più concilianti all'ex (e forse futuro) alleato. Il leader leghista ha abbandonato il refrain sull'uscita dalla Ue e dall'Euro, passando a più concilianti propositi di «revisione dei Trattati». «Non faccio la battaglia per uscire dall'euro», è la frase svolta sulla moneta unica, il 14 luglio scorso. E anche su sicurezza e immigrazione ha preferito sottolineare i punti in comune che le divergenze. Il cambio di rotta in piena estate, a inizio agosto, ad una festa della Lega ad Arcore, a poche centinaia di metri dalla residenza di Berlusconi: «Diciamo che sono stati fatti passi avanti non indifferenti", ha replicato a chi gli ha chiesto se fosse ottimista riguardo a un accordo nel centrodestra. Con Berlusconi, fino a poco prima ritenuto "incoerente", Salvini dice: "quello che ci tiene uniti è più forte rispetto a quello che ci allontana. Penso che ai primi di settembre dovremo trovare la quadra». Due giorni dopo si è spinto ad affermare: «Conto di portare a Pontida risultati positivi sia per la Lega sia per la coalizione». L'agenda, nel frattempo, è cambiata.