19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Beppe Grillo contro Ignazio Marino

A casa il morto che cammina

Sebbene perfino il segretario del Pd Matteo Renzi abbia isolato Ignazio Marino, il sindaco dell'Urbe non desiste. All'attacco il Movimento 5 Stelle con un Beppe Grillo sempre più agguerrito che chiede le dimissioni di Marino, responsabile di una città in preda al degrado

ROMA - «Roma è governata da uno zombie». Il leader del Movimento 5 Stelle torna ad attaccare il sindaco di Roma Ignazio Marino e lo fa con un lungo post sul suo blog. «'Ignaro' Marino è un morto che cammina», scrive grillo. Continua l'attacco del guru pentastellato nei confronti del primo cittadino dell'Urbe, ormai vessato su tutti i fronti, anche dal suo stesso partito. Come scrive Grillo, la «sentenza di condanna» di Marino è stata segnata nello studio di Porta a Porta dove un freddo Matteo Renzi ha sancito l'isolamento del sindaco. Marino, oltre che dai cittadini riuniti al Campidoglio, «è stato scaricato dal suo stesso partito», continua il comico.

Renzi si sbarazza di Marino per salvare il Pd
Ignazio Marino, però, non si dà per vinto e anzi «fa finta di niente», ma a pagare le conseguenze della sua politica scellerata sono senza ombra di dubbio – a detta di Grillo – i cittadini romani. «I romani pagano le tasse che finiscono nelle casse delle cooperative, dei Buzzi, della mafia», scrive ancora Grillo, impotenti di fronte alla Capitale che tracolla, affogata dal «degrado». Secondo il leader a 5 Stelle, le parole di Renzi da Vespa rivolte al sindaco di Roma («Governi se è in grado, altrimenti vada a casa»), altro non sono che un modo per salvare le ultime briciole di dignità del Pd, ormai in picchiata. Il Pd vorrebbe così «sbarazzarsi di Marino per frenare l'emorragia di voti». Allo stesso tempo, però, l'intento è quello di continuare a tenere a bada quel vaso di Pandora che, se scoperchiato, farebbe venire a galla inciuci e malefatte del Pd romano. Cosa vuole Renzi? Non vuole che i romani vadano alle urne, perché in quel caso – come sottolinea il leader M5s – i cittadini «premierebbero gli onesti e la pacchia finirebbe».

Una città in preda al degrado
L'attenzione di Beppe Grillo nel post si concentra particolarmente sugli effetti dell'amministrazione Marino sulla Città Eterna. Servizi garanti a singhiozzo, spazzatura ovunque e roditori che «banchettano» con i rifiuti a due passi da San Pietro. E l'aumento di topi in giro per le vie del centro storico di Roma è «direttamente proporzionale alla mancata raccolta della spazzatura». È una città in preda all'incuria più totale, per essere una Capitale europea: basti pensare – fa notare Grillo – che le richieste di risarcimento danni a veicoli a causa di strade dissestate e buche in ogni dove costano alle casse capitoline venti milioni di euro l'anno. Come spiega il leader M5s, i cittadini di Roma sono alle dipendenze delle «opportunità politiche del Pd e degli interessi economici della mafia. A volte coincidono».

Roma vada alle urne e si liberi del Pd
E l'operazione Mondo di mezzo pesa come un macigno sulle spalle di Roma. Ammonta a quasi 360 milioni di euro il valore complessivo dei beni sequestrati nel corso dei due round di arresti che hanno travolto Roma e le sue istituzioni. A permettere che si arrivasse a questo è stata la «complicità di politici corrotti e la responsabilità degli Ignari e degli imbelli». Una soltanto la soluzione per Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle: «Roma deve essere liberata tramite il voto popolare», come successo nel corso delle elezioni amministrative a Gela, Augusta, Porto Torres, Venaria e Quarto. Non è possibile in questo momento aspettare il 2016, in tempi brevissimi bisogna andare alle urne, «prima che Roma venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai campi dei clandestini gestiti dalla mafia».