9 maggio 2024
Aggiornato 09:30
FdI depone la proposta di legge

«Basta con i finanziamenti delle coop ai partiti»

Mafia capitale scoperchia un business che mette «un pericoloso corto circuito» tra politica e cooperative. Fratelli d'Italia propone una legge per vietare che le cooperative finanzino ancora la politica, garantendo una maggiore trasparenza dei rapporti

ROMA – Alla luce dei fatti di Mafia capitale, è ormai evidente che si è generato «un pericoloso cortocircuito» tra la politica e le cooperative che si occupano della gestione del «business del sociale, dagli immigrati ai nomadi, fino all’emergenza abitativa». Il presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, denuncia la situazione ormai degenerata e chiede che il governo si muova affinché venga fatta chiarezza sui meccanismi che regolano il business.

La punta dell'iceberg del sistema malato
Fratelli d'Italia, spiega la Meloni, ha già presentato una richiesta di una commissione d'inchiesta «per fare luce sui rapporti tra la politica e il mondo cooperativo». Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di FdI-An, nelle scorse ore ha depositato una proposta di legge volta a vietare che le cooperative che lavorano con gli enti pubblici possano fornire finanziamenti diretti ai partiti politici. Il commento di Meloni è duro e inflessibile: all'indomani dell'operazione Mondo di mezzo che ha scoperchiato un intreccio intricato e complesso di malaffare sulla capitale e non solo, «si finge di non vedere» che quelle venute alla luce siano solo «la punta dell'iceberg di un sistema malato e diffuso in tutta Italia che lucra sui più deboli».

La politica si svegli e isoli Renzi
Il tutto – prosegue il leader di Fratelli d'Italia – con il placet di quei partiti politici che «da sempre sono gli sponsor di queste realtà» (con chiaro riferimento al mondo del centrosinistra). Quello a cui auspica Giorgia Meloni è che la politica italiana che fino ad oggi ha sostenuto il premier Matteo Renzi apra gli occhi di fronte alle corresponsabilità del Partito democratico e «in un sussulto di responsabilità in Parlamento» scelga di non continuare «ad essere complici di questa vergogna».

FdI contro gli abusi dei finanziamenti
Il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Rampelli afferma che la proposta di legge depositata da FdI vieta alle cooperative di finanziare la politica. Cosa vuol dire questo? «Coloro i quali possono beneficiare di affidamenti diretti senza gara pubblica per importi fino a 200 mila euro – spiega il capogruppo Rampelli – non devono entrare nel gioco politico perché sono destinati a subire il condizionamento di chi esercita questa facoltà o viceversa a esercitare un condizionamento». La legge, come dichiara Rampelli, nasce perché siano impediti abusi di qualunque tipo nell'ambito «dell'esternalizzazione dei servizi da parte degli enti locali». La proposta di legge, dunque, è volta a garantire che «che tutte le procedure di assegnazione avvengano in una condizione di piena trasparenza e in una cornice di completa legalità».

La proposta per un segnale di trasparenza
La proposta di legge è stata presentata dal partito guidato da Meloni perché alle cooperative sociali e quei consorzi «che sono costituiti come società cooperative aventi la base sociale formata in misura non inferiore al settanta per cento da cooperative sociali» venga impedito il finanziamento «a qualunque titolo» in favore di partiti. Come spiega Rampelli, FdI si impegna a chiedere alla prossima capigruppi che la proposta venga nel più breve tempo possibile «incardinata nelle commissioni di competenza», in modo da procedere a un veloce esame in aula e all'approvazione della proposta. Alla base, la volontà di Fratelli d'Italia di «dare un segnale di trasparenza e di legalità agli italiani e in particolare ai romani».