13 dicembre 2024
Aggiornato 00:30
Opposizioni divise sugli sbarchi

Grillo e Salvini sugli immigrati litigano, perché?

I grillini lombardi bocciano la lettera di Salvini ai prefetti per invitarli a non accogliere nuovi immigrati. Intanto i centri di accoglienza scoppiano

ROMA - Questa vicenda dell’invasione di immigrati che l’Italia sta subendo è così scandalosa che riesce difficile immaginare che qualcuno abbia l’ardire di sostenere che sia una faccenda da risolvere fra chi è sensibile alla solidarietà e chi, invece, ha il cuore duro. Eppure qualcuno che pensa di lavarsi la coscienza a buon mercato c’è e come. Questo ardire lo ha avuto, per esempio, il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino. Il presidente dimissionario della Conferenza Stato-Regioni, quindi uno che dovrebbe sapere cosa significa essere super partes, ha liquidato con parole sprezzanti la protesta che è partita dalla Lombardia, per estendersi a Veneto e Liguria.

LA SCANDALOSA EUROPA - Nemmeno i commentatori di Repubblica sono arrivati alla ipocrisia incosciente di Chiamparino: un editoriale sugli immigrati apparso sul giornale diretto da Ezio Mauro, questa mattina fustigava nella prima parte i metodi invocati da Roberto Maroni per arginare l’esodo già pronto, ma poi riconosceva (come poteva non farlo?) che la situazione dei barconi è fuori controllo, che le mafie ci lucrano sopra, che l’Europa ha deciso di mollare l’Italia ad una tragedia annunciata. Lo scandalo di questa invasione riguarda infatti soprattutto l’Europa, che cinicamente ha deciso di lasciare l’Italia, cioè il Paese che generalmente viene definito l’anello debole del sistema nelle riunioni fra i soloni di Bruxelles, da sola a risolvere i problemi di un intero continente, quello Africano.

GLI SPICCIOLI DI BRUXELLES - C’è da avere paura davanti alla leggerezza di chi al governo ritiene che questo esodo biblico possa essere risolto dal gruzzolo che l’Europa ha promesso a Renzi per accollarsi tutti i migranti che non siano riconosciuti come rifugiati politici, cioè la stragrande maggioranza. Basta seguire la vicenda salita agli onori della cronaca del Cora di Mineo per toccare con mano quello che può succedere nel breve giro di qualche mese in ogni angolo d’Italia.

UN INFERNO CHIAMATO CARA DI  MINEO -  Al Cara di Mineo non mancano i soldi per sfamare, dissetare, vestire e offrire un giaciglio a circa 4000 migranti. II problema è che il centro ha una disponibilità di soli duemila posti, cioè esattamente la metà di quelli che attualmente accoglie. Il problema è che nel Cara di Mineo si vive in un sovraffollamento insopportabile. La permanenza in attesa del procedimento di riconoscimento della protezione internazionale è di 12 mesi contro i 35 giorni previsti dalla legge. C’è un degrado, al Cara di Mineo, una illegalità, una violenza praticamente ingestibile, come più volte hanno denunciato, ma senza alcun esito le forze di polizia. E’ questa la solidarietà a cui si riferisce Sergio Chiamparino?

I GRILLINI BOCCIANO MARONI -  Ma in tutta questa triste vicenda lascia perplessi anche un mistero politico: il Movimento 5 Stelle, invece di schierarsi, senza se e senza ma, con la battaglia intrapresa da Roberto Maroni, che perlomeno ha il merito di pungolare molte forze politiche rassegnate alla impotenza del governo rispetto all’egoismo sfacciato dell’Europa, attacca la Lega proprio sul tema degli immigrati. Leggete cosa scrive Dario Violi, capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia, commentando la lettera aperta scritta da Maroni ai prefetti: «L'invito di Roberto Maroni ai Prefetti oltre che illegittimo è inutile - afferma Dario Violi - Solo oggi 500 persone arriveranno da Reggio Calabria, è la solita propaganda sulla pelle dei cittadini e di queste persone in difficoltà».
«Peraltro è proprio Maroni - aggiunge Violi - tra gli artefici di una politica internache ha lasciato in mano alle mafie la gestione di barconi e centri di accoglienza. Siamo al trionfo della demagogia - ha concluso -  giusto per raggranellare qualche voto alle elezioni di domenica».

FORZA ITALIA: CI VOGLIONO I MILITARI - Che dire? Nemmeno il ministro, Elena Boschi, avrebbe fatto meglio del capogruppo grillino in Lombardia. E pensare che anche Forza Italia ha deciso di svegliarsi sul tema immigrazione. Ora il capo gruppo al Senato di Berlusconi invoca l’impiego dell’esercito: «Davanti all'incompetenza del governo nell'affrontare questo problema spaventoso e al disinteresse dell'Europa e dell'Onu, chiediamo che si assumano immediate iniziative, anche autonome e di tipo militare, da parte dell'Italia, ove ve ne fosse bisogno», ha dichiarato Paolo Romani. Intanto la Lega, dopo che Salvini nei giorni scorsi ha ripetuto per l’ennesima volta che sarebbe pronto ad incontrare Beppe Grillo anche all’istante, ora ci prova con il reddito di cittadinanza: «Abbiamo trovato 50 milioni di euro per finanziare i primi tre mesi di sperimentazione, per finanziare il complesso di misure, risorse che si aggiungono a quelle del fondo sociale europeo», ha spiegato Roberto Maroni parlando di quel reddito di cittadinanza che sta al primo posto nei pensieri di Beppe Grillo. Basterà per vedere marciare insieme Salvini e Grillo sull’immigrazione? Per ora si direbbe di no.