16 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Sparatoria Milano

Strage del Tribunale, Duomo gremito per i funerali di Stato

Il momento più intenso dei funerali di Stato del giudice Fernando Ciampi e l'avvocato Lorenzo Claris Appiani è stato l'incontro tra le massime autorità dello Stato e i familiari delle due vittime. Durante l'omelia, l'Arcivescovo Scola ha chiesto a Gardiello di prendere «consapevolezza del terribile male compiuto».

MILANO (askanews) - Il Duomo era gremito, ma il momento più intenso dei funerali di Stato del giudice Fernando Ciampi e l'avvocato Lorenzo Claris Appiani è stato l'incontro tra le massime autorità dello Stato e i familiari delle due vittime (la terza, l'imprenditore Giorgio Erba, ha optato per una cerimonia privata che si è tenuta questa mattina nel Duomo di Monza). Un colloquio strettamente riservato avvenuto una manciata di minuti prima della cerimonia solenne nella Cripta di San Carlo - il luogo più prestigioso della cattedrale milanese, proprio sotto l'Altare Maggiore - con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e l'Arcivescovo di Milano Angelo Scola, alla presenza dei presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, e il presidente della Corte d'appello di Milano, Giovanni Canzio. L'incontro è durato una decina di minuti, ma - assicura chi era presente - è stato un «momento molto intenso e affettuoso», denso di «parole di cordoglio» e concluso con «abbracci» che gli interlocutori si sono scambiati reciprocamente tra loro.

Arcivescovo Scola: Giardiello prenda consapevolezza
La cerimonia è iniziata quando i due feretri hanno varcato l'ingresso principale del Duomo e, tra gli applausi della folla, sono state deposte sul tappeto con i piedi rivolti verso l'altare, coperte dalle stesse toghe che il giudice e il legale indossavano nella loro attività quoditiana. La parola è poi passata all'Arcivescovo Scola che ha officiato la cerimonia. «Le vittime innocenti di questo sciagurato pluriomicidia - ha sottolineato in un passaggio dell'omelia - ci chiedono almeno di pregare perché Claudio Giardiello, attraverso la giusta pena espiatoria, prenda consapevolezza del terribile male che ha compiuto fino a chiederne perdono a Dio e agli uomini che ha così brutalmente colpito». Una tragedia, ha aggiunto il porporato, che «ci lascia ancora più sconcertati perché si è consumata in un luogo emblematico, un pilastro costitutivo della vita civile del Paese».

Le massime autorità presenti ai funerali
Ad ascoltare le sue parole, in prima fila accanto al capo dello Stato e ai presidenti di Camera e Senato c'erano tutte le massime autorità cittadine: il presidente della Regione, Roberto Maroni, il sindaco Giuliano Pisapia, il prefetto Francesco Paolo Tronca. Presente per il governo il Guardasigilli Andrea Orlando. Nutrita la partecipazione dei politici di Forza Italia (l'ex Ministro Maria Stella Gelmini, l'ex sottosegretario Giacomo Caliendo, le parlamentari Daniela Santanché e Laura Ravetto) e del Pd (i parlamentari Ivan Scalfarotto e Emanuele Fiano). Numerosi anche i magistrati: il capo della Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati, e due icone di "Mani Pulite" come Francesco Saverio Borrelli e Gherardo Colombo (che ha preso posto nei banchi del pubblico e non negli spazi riservati alle autorità). C'era anche l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani e il commercialista Stefano Verna, rimasto ferito a una gamba nella sparatoria di giovedì.

Franceschini: uniti contro violenza
«Bisogna andare avanti uniti contro qualsiasi tipo di violenza», è stata l'esortazione di Pisapia terminata la funzione. Di fronte a questo «momento di grande tristezza», secondo il primo cittadino milanese «non si possono fare polemiche» ma "bisogna avere la capacità di fare un passo in avanti, uno scatto d'orgoglio per superare il momento di dolore e sostituirlo in un momento di trasformazione positiva".