11 dicembre 2024
Aggiornato 16:00
Il cantiere

Renzi tira la volata a EXPO

Rivedere il cantiere dopo sei mesi per il Presidente del Consiglio è stato «un tuffo al cuore», ma il Premier ha sottolineato, rivolto agli operai: «La nostra faccia non basta, ci vuole il vostro cuore. In ballo c'è l'idea stessa dell'Italia».

MILANO (askanews) - Più che un sopralluogo di controllo è stata una visita motivazionale quella di Matteo Renzi nel cantiere dell'Expo 2015, a 49 giorni dall'inaugurazione. Rispetto alla sua precedente passeggiata nel cantiere, a metà agosto, i passi avanti sono molto evidenti, ma c'è ancora tanto da fare. Per questo il presidente del Consiglio ha dedicato la maggior parte della sua breve apparizione nel sito di Rho-Pero a parlare con i quasi cinquemila operai, a stringere loro le mani e a scattare foto-ricordo. «Ce la faremo, come è nel nostro Dna, correndo un po' alla fine» ha garantito dal palco dell'Open air theatre, struttura per spettacoli all'aperto in fase di allestimento.

Rivedere il cantiere dopo sei mesi per Renzi è stato «un tuffo al cuore», ma il premier ha sottolineato, rivolto agli operai: «La nostra faccia non basta, ci vuole il vostro cuore. In ballo c'è l'idea stessa dell'Italia». Serve cioè, ha proseguito, che in ciascuno dei lavoratori ci sia «l'orgoglio di chi sta facendo una grande impresa», come per i costruttori della cattedrali medioevali. «L'Expo non è solo una partita che riguarda Milano, ma è la sfida del 2015 per il nostro Paese e noi dobbiamo vincerla, la vinceremo» ha concluso ringraziando ancora una volta gli operai.

Il premier ha ribadito la sua presenza il primo maggio, il giorno dell'inaugurazione, e ha sollecitato agli organizzatori, come ha riferito il commissario unico Giuseppe Sala, «un'apertura all'altezza dell'immagine dell'Italia». Tra gli obiettivi confermati c'è anche quello dei dieci milioni di biglietti da vendere prima del taglio del nastro, a fronte degli otto milioni e mezzo venduti finora. Renzi è arrivato al cantiere in elicottero e, accompagnato da Sala e dal ministro Maurizio Martina, lo ha prima osservato dall'esterno. Poi ha camminato sulla passerella dell'ingresso ovest di Cascina Merlata, ha raggiunto Palazzo Italia e ha percorso infine un pezzo del Decumano.