26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Il M5S denuncia il disinteresse del governo per i 138 dipendenti

De Vito: «La svendita dell'EUR è un danno per cittadini e lavoratori»

Il capogruppo del Movimento 5 stelle al DiariodelWeb.it: «Così vogliono coprire il disastro della Nuvola di Fuksas. Che invece si poteva portare a termine ricapitalizzando l'ente e salvando i posti di lavoro»

ROMA«Renzi come Marino: stesso progetto, stessa linea, stessa non-strategia». Marcello De Vito, capogruppo del Movimento 5 stelle al Comune di Roma, è furibondo. Negli stessi giorni in cui in aula Giulio Cesare i grillini si stanno battendo contro le vendite del patrimonio comunale, previste dal bilancio 2015 attualmente in discussione, il ministero dell'Economia sceglie infatti di compiere la stessa operazione con i propri palazzi all'Eur. «Si svendono i gioielli di famiglia – tuona il consigliere al DiariodelWeb.it – per giunta in un momento immobiliare non propizio, e lo si fa per coprire buchi e disastri che, nel caso di Eur Spa, sono quelli prodotti dall'investimento sulla Nuvola». Le contrarietà dell'opposizione politica, delle associazioni e dei sindacati, però, non sembrano in grado di bloccare il piano di alienazioni del ministro Pier Carlo Padoan.

INAIL PRONTA A COMPRARE – Tanto il Mef, che della società che gestisce i capolavori dell'architettura razionalista detiene il 90%, quanto il Campidoglio, azionista di minoranza, hanno infatti già dato il loro via libera. Sul piatto finiranno quattro immobili, quelli che ospitano l'Archivio di Stato e i musei Pigorini, delle Arti e tradizioni popolari e dell'Alto medioevo. L'avviso per la manifestazione di interesse dovrebbe essere lanciato già venerdì dal consiglio di amministrazione di Eur Spa, ma apparentemente si tratta di una semplice formalità: dopo il blocco del ministro Dario Franceschini alla vendita ai privati, infatti, della partita sembrano rimasti solo Invimit (il fondo immobiliare del Mef) e Inail. E proprio quest'ultima è la favorita, come ha confermato lo stesso presidente di Eur Spa Pierluigi Borghini. «La vendita all'Inail di alcuni immobili di proprietà di Eur Spa è l'ipotesi oggi sul tavolo – rivela – Il cda prenderà atto di questa strategia: è necessario che tutti facciano la propria parte».

300 MILIONI PER SALVARE LA NUVOLA – I 300 milioni di ricavi previsti dalle cessioni dovrebbero dunque consentire ad Eur Spa di evitare il fallimento previsto il 24 aprile e di portare a termine il progetto della famigerata Nuvola di Fuksas. Un progetto che perfino gli storici oppositori come De Vito (che lo definisce «un fallimento di proporzioni bibliche») ritengono ormai troppo avanzato da abbandonare. «Significherebbe gettare alle ortiche investimenti da centinaia di milioni di euro – riflette ai nostri microfoni il leader del M5s romano – Bisogna continuare, anche se vorremmo chiarezza sulla sostenibilità finanziaria dell'operazione. Sembrerebbe che siano stati firmati derivati per 190 milioni e abbiamo chiesto ben tre accessi agli atti per conoscere la verità, ma questi contratti non ci sono mai stati consegnati. Perché?».

NO ALLA RICAPITALIZZAZIONE – Esiste però un'ipotesi alternativa alla vendita dei palazzi per salvare Eur Spa e la Nuvola: che il governo spenda quegli stessi 300 milioni per una ricapitalizzazione diretta. In questo modo la società non verrebbe svuotata dei suoi immobili di maggior pregio (e dei relativi ricchi affitti) e i 138 dipendenti non rischierebbero di andare a casa. A favore di questa soluzione, oltre ai sindacati, sono i Fratelli d'Italia, persino alcuni pezzi del Pd (come il deputato Umberto Marroni) e gli stessi grillini: «Avendo le debite certezze che questi soldi non vadano sprecati – ci conferma De Vito – ci sembrerebbe più corretto piuttosto che svendere il patrimonio e così compromettere la società e il livello occupazionale». Ma la Giunta Marino ha stoppato quest'ipotesi sul nascere: «La ricapitalizzazione è stata esclusa già a dicembre», ha chiuso le porte l'assessore all'Urbanistica Caudo. Dunque anche il Movimento 5 stelle dovrà rassegnarsi: venghino siori venghino, Roma svende i suoi capolavori.